Speculazione sulle rinnovabili, il Governo accoglie tre richieste della Giunta Todde sul decreto aree idonee

La nuova bozza del decreto del Governo sulle aree idonee per le rinnovabili va incontro alle richieste della Regione. Per la precisione tre: un passo avanti dopo i momenti di passione di qualche giorno fa, quando la Giunta Todde era arrivata allo scontro con l’esecutivo nazionale per una prima bozza vissuta come uno schiaffo. La Sardegna si era fatta capofila di una serie di richieste – condivise da diverse Regioni, molte del Sud – di fronte alle quali il Governo ha preferito fare una specie di dietrofront rispetto alle previsioni iniziali, accogliendo le proposte di modifica avanzate in questi giorni. La prima è sull’impatto dell’eolico offshore, che verrà “conteggiato” al cento per cento sull’Isola – se guarda alle coste sarde – quando la previsione iniziale era del 40 per cento. “Potremo allocare in modo autonomo le rinnovabili, decidere in quale aree svilupparle – aggiunge la presidente della Regione, Alessandra Todde – e quale piano energetico sviluppare, come crescere da un punto di vista energetico”.

Il Governo non ha accolto tutte le richieste della Regione. Quella più delicata è che la bozza incide sul transitorio, ovvero “come Regione potremo definire come dare le nuove autorizzazioni” sulla base di un piano che tenga conto di aspetti urbanistici, paesaggistici, economici e culturali (insomma: stabilendo dove si può e dove non si può e fino a quanto si può), ma non incide sulle autorizzazioni già date. “Per questo il disegno di legge di sospensione per 18 mesi andrà avanti in Consiglio regionale – dice Todde – in particolare per le autorizzazioni che non sono compatibili con lo sviluppo del territorio che noi vogliamo”.

Rivendica i toni forti dei giorni scorsi – “Il fatto di aver alzato la voce e fatto capire che siamo interlocutori seri se abbiamo interlocutori seri ha fatto in modo di essere rispettati in modo diverso rispetto al passato”, dice Todde – e ringrazia il lavoro dell’assessore all’Industria, Emanuele Cani, e alla Difesa dell’ambiente, Rosanna Laconi.

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