Sentiero dei banditi a Scano Montiferro: la foresta di agrifogli a quasi mille metri

La Sardegna che non ti aspetti, lontana mille miglia dalle cartoline di spiagge e mare. Succede a Scano Montiferro, 1.473 abitanti in provincia di Oristano: una fitta foresta di agrifogli dove la luce appena riesce a passare. Ma non è solo natura: in mezzo al quale tripudio di verde, con alberi alti oltre dieci metri e arbusti verdissimi, c’è un pezzo di storia scanese. Perché lì sono passati e si sono nascosti i protagonisti del banditismo locale dell’Ottocento. Su tutti Francesco Medda, nato nel 1784 e morto nel 1821, famoso per essersi spinto con le sue scorribande sino Villanova Monteleone e Monteleone Roccadoria, nel Sassarese. Ma celebre fu anche e soprattutto la sua fuga dal carcere di San Pancrazio a Cagliari.

Da lì appunto il nome del percorso, il sentiero dei banditi, dove la foresta si incontra intorno agli 850 metri. La vetta, chiamata Roca Sa Pattada, è invece a mille metri. Il panorama è impressionante: si domani un pezzo di Sardegna, da Capo Caccia di Alghero fino al Corrasi di Oliena. La zona è conosciuta anche col nome di Barbarighinu, parola con la quale all’epoca dell’impero romano venivano identificate le comunità che non si assoggettavano al potere dei re capitolini. Così si chiama anche la cooperativa che da aprile organizza le escusioni nella zona.

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