La Sardegna resta la prima regione italiana per produzione di gas serra misurata in termini pro-capite. A rivelarlo è l’ultimo report di Banca d’Italia sull’andamento dell’economia isolana nel 2024. Tra le regioni italiane, “in Sardegna la transizione energetica da compiere appare particolarmente complessa – si legge nel documento -. Nonostante la sensibile riduzione delle emissioni rispetto al 1990, la Sardegna rimane la prima regione nel confronto nazionale per produzione di gas serra misurata in termini pro-capite”.
Secondo i dati dell’Ispra, nel 2022 questo indicatore si attestava a 11,8 tonnellate equivalenti di Co2 per abitante, a fronte di una media nazionale di 7. “Le emissioni assorbite da foreste, praterie, zone umide e pascoli sono pari a oltre il 18% del totale – è specificato – contro una media italiana del 9%. Al netto dell’assorbimento, la quantità di Co2 pro-capite emessa in regione sarebbe comunque più alta di quella media nazionale”. Una differenza “ascrivibile prevalentemente alla composizione delle fonti per la produzione di energia elettrica in regione, sbilanciata verso quelle fossili a più alte emissioni di gas serra. In Sardegna l’energia elettrica è infatti generata per circa il 70% da impianti termoelettrici tradizionali, prevalentemente da due centrali a carbone e da un impianto alimentato con gli scarti della raffinazione petrolifera, e per circa il 30% da fonti rinnovabili”. A differenza di altre regioni italiane, è ricordato, il metano non costituisce fonte di produzione di energia elettrica.
“Nell’ultimo triennio la capacità produttiva da fonti di energia rinnovabile in Sardegna è aumentata in misura consistente, fino a raggiungere i 3,6 gigawatt di potenza attiva nominale alla fine del 2024″. Secondo i dati di Terna, lo scorso anno la potenza aggiuntiva da fer “è ammontata complessivamente a quasi 0,4 gigawatt, un dato leggermente superiore a quello osservato nel 2023. Le nuove installazioni hanno riguardato per la quasi totalità gli impianti fotovoltaici, soprattutto quelli di grandi dimensioni: questi hanno rappresentato oltre i tre quarti della capacità aggiuntiva da fotovoltaico (circa la metà nel 2023)”. Nel complesso delle fer, nel 2024 l’incremento della potenza installata “è risultato leggermente inferiore a quanto necessario per assicurare una crescita compatibile con il raggiungimento dell’obiettivo previsto dal decreto del ministero dell’Ambiente del 21 giugno 2024: quest’ultimo ha fissato in 6,3 gigawatt aggiuntivi da fer – rispetto al dato di fine 2020 – l’obiettivo da conseguire per la Sardegna entro il 2030.