Due sigle uguali, incomprensibili. In piena Area marina protetta, quella di Tavolara-Capo Coda Cavallo, le ha trovate un avvocato della zona, Christian Cicoria, che ha inviato alle redazioni tutto il materiale fotografico, compresa la localizzazione costiera delle rocce imbrattate.
Chi è entrato in azione ha lasciato una doppia traccia a distanza di una quarantina di metri l’una dall’altra e a quattro dalla battigia utilizzando una bomboletta spray. Il legale spiega inoltre di aver fatto questa denuncia tramite “per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi della tutela ambientale“. Un gesto civico che ora dovrebbe essere raccolto dal Comune di San Teodoro, dove ricade la spiaggia di Capo Coda Cavallo, e dal Corpo forestale con l’obiettivo di dare la caccia a chi ha assalto il patrimonio naturalistico della nostra Isola.
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