Raccolta rifiuti da elettrodomestici, la Sardegna ancora seconda in Italia

di Umberto Zedda

“Anche quest’anno la Sardegna si riconferma un’eccellenza italiana nella raccolta dei rifiuti provenienti da rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee)”. Così Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento Raee, commentando i dati dell’ultimo report sulla gestione dei rifiuti elettronici nell’isola del 2024 che vede la Sardegna ancora al secondo posto in Italia.

I Raee sono tutti quei dispositivi che usiamo ogni giorno e che, una volta guasti o superati, finiscono fuori uso: frigoriferi, lavatrici, computer, televisori, cellulari e molto altro. Smaltirli correttamente è fondamentale per la salute dell’ambiente, e la Sardegna sembra averlo capito da tempo.

Nel 2024 l’Isola ha mantenuto gli stessi ottimi risultati dell’anno precedente, con una media di 9,67 kg di rifiuti raccolti per abitante, in lieve crescita (+1,2%) rispetto al 2023. Dato che la conferma al secondo posto assoluto in Italia, subito dietro alla Valle d’Aosta (10,34 kg/ab) e ben sopra la media nazionale, che si ferma a 6,07 kg. In totale, sono state raccolte 15.182 tonnellate di rifiuti Raee.

Analizzando i dati provinciali, però, la situazione appare più sfaccettata: Oristano guida il calo con un -2,8% rispetto al 2023 (1258 tonnellate), seguita dal Sud Sardegna (-2,1%, pari a 2131 tonnellate) e da Sassari, che scende lievemente (-0,6%) ma resta comunque prima nell’isola per volumi complessivi, con ben 6497 tonnellate.

Chiudono con il segno più Cagliari, che registra un aumento del 3,2% (3565 tonnellate), e Nuoro, in leggera crescita con un +0,9% (1731 tonnellate).

La raccolta dei rifiuti elettronici in Italia è regolata da una normativa che coinvolge due attori principali: i Comuni, responsabili delle isole ecologiche (i cosiddetti Centri di Raccolta), e i negozi di elettronica, dove è possibile consegnare gratuitamente le vecchie apparecchiature al momento dell’acquisto di nuove.

In Sardegna, quasi l’86% dei Raee viene raccolto nei Centri di raccolta comunali, un dato superiore alla media nazionale. Solo il 14% circa passa attraverso i punti vendita, ma con forti differenze tra le province. A Nuoro e Sud Sardegna, quasi tutto il materiale viene portato nelle isole ecologiche, mentre a Cagliari il 35,4% dei cittadini preferisce consegnare i propri dispositivi direttamente nei negozi.

“I risultati della raccolta Raee in Sardegna confermano l’impegno della Regione e dei cittadini nella gestione responsabile dei rifiuti – commenta l’assessora della Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna Rosanna Laconi – La raccolta differenziata supera il 76%, tra le migliori d’Italia. Vogliamo rafforzare la sensibilizzazione e migliorare il sistema per sottoporre questi rifiuti ad operazioni di economia circolare. La Sardegna continuerà a puntare su innovazione e responsabilità condivisa per crescere ancora”.

Un risultato, quello della Sardegna, che non sarebbe possibile senza l’impegno quotidiano dei cittadini, sempre più attenti alle buone pratiche ambientali. Un piccolo gesto individuale che, moltiplicato per migliaia di persone, contribuisce a costruire un’isola più sostenibile.

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