Porto Ferro prima spiaggia naturista dell’Isola: l’ok dal Consiglio di Sassari

Mozione approvata all’unanimità: i consiglieri del Comune di SassarGiuseppe Mascia e Laura Maria Grazia Careddu hanno incassato il sì dell’intera aula sul documento presentato mercoledì ai colleghi. Un documento in tema con la stagione estiva, ma certamente inconsueto: riguarda “l’individuazione di spiagge, litorali e aree naturali per avviamento all’istituzione di percorsi autorizzati al turismo naturista”. In poche parole, l’istituzione di una spiaggia ufficialmente dedicata ai naturisti tra le incantevoli coste del territorio sassarese.

Il provvedimento, a cui seguirà presto un’ordinanza del sindaco che darà effetto alla mozione, è il primo in Sardegna e uno dei pochi in Italia: difficile infatti muoversi nel paese in assenza di una legge nazionale che regolamenta e garantisce la pratica del naturismo nei luoghi pubblici. Qualcuno, a dire il vero, ci ha provato: Piergiorgio Massidda nel 1999, anno in cui era deputato della Repubblica con Forza Italia, fu tra i primi parlamentari a presentare una proposta di legge con le “Norme per il riconoscimento del diritto alla pratica del naturismo”. Da allora Massidda e tanti altri ci hanno ritentato, ma senza successo, con il risultato che oggi ogni regione si muove in autonomia. E questo nonostante il naturismo sia praticato in Italia da mezzo milione di persone e da circa 20 milioni in Europa, secondo le stime della Federazione naturista italiana.

Tornando alla Sardegna, l’attuale giunta regionale ha messo mano alla questione con la nuova legge sul Turismo, la numero 16 approvata il 28 luglio di un anno fa, prevedendo uno specifico articolo che riguarda “la progettazione e la realizzazione di una rete di aree attrezzate per la pratica del turismo naturista in equilibrio con il contesto ambientale, anche in aree naturali protette”, che dovranno essere segnalate con appositi cartelli e pianificati attraverso i piani di utilizzo dei litorali dei comuni. Provvedimenti simili, prima della legge regionale sarda, erano stati introdotti in Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Abruzzo, Lombardia, Abruzzo, mentre alcuni comuni avevano dato autorizzazione con delibere e ordinanze.

La Regione, dunque, ha messo per iscritto le norme per regolare questi spazi, e da qui il Comune di Sassari ha deciso di provvedere. E quale area migliore da dedicare alle persone che scelgono di abbandonare abiti, costumi e convenzioni e di vivere nel totale rispetto dell’ambiente, se non quella che da anni è già meta, di fatto, di naturisti da tutto il mondo? Porto Ferro, a due passi da Alghero, incantevole spiaggia protetta da rocce e pineta che già compare tra le guide turistiche come meta ideale insieme alle spiagge di Cala Fighera a Cagliari, Cala Liscia Ruja della Costa Smeralda, Is Arenas di Narbolia, Piscinas ad Arbus.

Porto Ferro è citata anche sulla ‘Guida naturista italiana’ pubblicata nel  2013 da Edizioni Silvya, mentre la rivista inglese ‘Skyskanner’ l’ha inserita tra le dieci spiagge naturiste più belle d’Europa. Come se non bastasse, questo tipo di frequentazione, ricordano i consiglieri Mereu e Careddu nella mozione presentata ieri in Comune, ha contribuito a preservare l’area, visto che “il turismo naturista si caratterizza e si distingue per l’attenzione alla qualità ambientale, alla conservazione del paesaggio naturale e a tutte le forme di turismo sostenibile a basso impatto”. E dunque, perché non progettare l’area nel modo migliore coinvolgendo tour operator, operatori economici, associazioni e cittadini, e anche il vicino Centro di educazione alla sostenibilità ‘Lago di Baratz’?

I consiglieri hanno approvato all’unanimità: prestissimo un’area di Porto Ferro sarà segnalata e attrezzata per accogliere i naturisti di tutto il mondo.

(In foto Porto Ferro, da www.spiaggesardegna.it)

Francesca Mulas

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