Olbia, approvato il piano di mitigazione 10 anni dopo l’alluvione che causò 8 morti

Olbia può contare ora su un piano di assetto idrogeologico. L’obbiettivo era quello di mettere in sicurezza la città, specialmente a quasi dieci anni dall’alluvione che causò otto morti. Il piano è stato approvato dal Consiglio comunale con i soli voti della maggioranza e il progetto stilato dalla Tecnital “Olbia e le sue acque”. I lavori si concluderanno a fine 2024.

Il sindaco, Settimo Nizzi, non ha nascosto la soddisfazione: “Abbiamo sempre detto di voler portare fuori l’acqua da Olbia, lo abbiamo sempre sognato e oggi è una giornata importante per la nostra città dopo quel drammatico episodio alluvionale di dieci anni fa. Finalmente siamo riusciti ad ottenere un piano con un basso impatto ambientale“.

Illustrato dall’ingegnere responsabile, Simone Venturini, il piano prevede una soluzione per evitare che si ripeta in futuro quanto accaduto nel novembre del 2013 con il passaggio del ciclone Cleopatra: verranno realizzati due canali scolmatori importanti, uno che trasferisce le acque del rio Abba Fritta fino al rio Cabu Abbas e uno per trasferire le acque del Seligheddu e dei rii minori nel Padrongianus. “Il risultato fondamentale sarà quello di ridurre di oltre il 50% la portata delle acque che arrivano in città – ha spiegato Venturini -. Per le restanti acque, la città sarà in grado di gestirle attraverso dei piccoli risezionamenti dei canali”.

La tempistica, però, non sarà breve: la prossima fase sarà quella della creazione di uno studio di fattibilità tecnico ed economico che richiederà circa tre mesi, dopo i quali sarà necessario uno studio di impatto che verrà presentato per ottenere la Vas e che farà slittare il tutto di altri nove mesi. Sarà poi il momento del progetto definitivo. Nizzi conta di portare in appalto i lavori a fine 2024: si prevedono tre anni per vedere conclusa l’intera opera. La priorità nei lavori verrà data al lotto che riguarda il Rio Seligheddu, che è il corso d’acqua cittadino più pericoloso, quello che nel quartiere di Isticadeddu fuoriesce in piena dai suoi argini e che causò la morte di due persone nel novembre 2013.

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