Nessuna emergenza siccità per questa estate, garantito il fabbisogno di acqua nell’Isola

“Il fabbisogno di acqua potabile e industriale sono integralmente garantiti. I volumi disponibili per le utenze potabili da invasi gestiti dall‘Ente acque della Sardegna (Enas) è di quasi 206 milioni di metri cubi a cui devono aggiungersi i 12,9 milioni di metri cubi provenienti dagli altri invasi. Per le utenze industriali i volumi disponibili per il 2023 ammontano invece a 22 milioni e 280mila metri cubi”. Sono i numeri diffusi dall’assessore regionale ai Lavori pubblici, Pierluigi Saiu, intervenuto oggi, proprio sul tema dell’acqua, al convegno ‘Il cambiamento climatico e le ripercussioni nella tutela della risorsa idrica: quali soluzioni?’, promosso dall’Egas.

Il Comitato istituzionale dell’Autorità di bacino si è riunito ieri e ha assegnato in via definitiva 720 milioni di metri cubi complessivi per il 2023 agli usi potabili, agricoli e industriali di tutta la Sardegna “Ovviamente la quota più rilevante è quella programmata a favore del comparto irriguo con 479 milioni di metri cubi – ha specifico l’assessore -, in linea con l’anno scorso, con una assegnazione complessiva leggermente inferiore, pari a 11,36 milioni di metri cubi in meno, ma che in realtà si riduce a 7,36 milioni di metri cubi in virtù del fatto che i consorzi di bonifica di Oristano e della Sardegna Meridionale hanno espresso un fabbisogno complessivamente inferiore di 4 milioni di metri cubi rispetto all’anno precedente”.

A fine aprile 2022 gli invasi dell’Isola segnavano un riempimento di 1.545,61 milioni di metri cubi (l’84,74 per cento del totale), nello stesso periodo del 2023 il dato registrato era di 1.387,40 milioni di metri cubi (pari al 76,06 per cento). “Pur con una risorsa complessivamente inferiore, anche quest’anno, in virtù del miglioramento dei deflussi che nella scorsa settimana hanno riportato il livello dell’acqua invasata in Sardegna all’81 per cento della capacità totale, si è riusciti a garantire il soddisfacimento di quasi tutto il fabbisogno”. Le riduzioni più sensibili riguardano gli invasi di Punta Gennarta e Medau Zirimilis, nel sistema dell’alto Cixerri dove il ridotto volume d’acqua invasato (7,89 milioni di metri cubi contro i 12,06 dello scorso anno) e gli elevati consumi degli anni precedenti hanno portato a un’assegnazione inferiore. Diminuita anche l’assegnazione della risorsa idrica dal Monte Lerno, sempre a causa dei ridotti volumi invasati.

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