Le linee dell’alta tensione devono stare sotto terra. Le associazioni ambientaliste Italia Nostra, Lipu, Wwf e Legambiente della Sardegna condividono la proposta avanzata dal Comitato Porto Solki per il finanziamento tramite il Just transition fund dell’intervento per l’interramento dell’elettrodotto a 150 chilovolt che attraversa lo stagno di Santa Caterina e la laguna di Sant’Antioco. La associazioni avevano già presentato alla Regione, alla società Terna spa e ad altri enti una segnalazione per evidenziare i danni causati dalle linee di alta tensione agli uccelli che popolano e percorrono gli stagni e le lagune del sud-ovest sardo.
Nella stessa nota era stata avanzato una analoga proposta chiedendo che l’opera venisse finanziata attraverso i fondi Fsc del Patto per la Sardegna di 20 milioni di euro previsti per le zone umide. Graziano Bullegas, Francesco Guillot, Carmelo Spada e Annalisa Colombu, in rappresentanza delle associazioni , auspicano che l’iniziativa del Comitato Porto Solki serva da stimolo alle amministrazioni per la predisposizione di progetti di interesse ambientale e naturalistico. Chiedono che che i tralicci e l’elettrodotto, considerati dalle associazioni corpi estranei in un’area di rilevante interesse naturalistico, vengano al più presto rimossi, per lasciare spazio ad attività compatibili con la sensibilità dell’area e rispettose dell’avifauna che la popola.