Legambiente: “Revocate la concessione edilizia all’ecomostro di Calabona”

“La concessione edilizia concessa dal comune di Alghero per costruire un ecomostro di cinque piani a Calabona, a due passi dalla battigia, deve essere revocata”. Lo chiede Legambiente, in una nota firmata dal responsabile del comitato scientifico regionale Vincenzo Tiana e dal presidente del circolo locale Roberto Barbieri. Il progetto presentato agli uffici comunali prevede la demolizione di una villetta e la realizzazione di un immobile di cinque piani “con doppia volumetria” sulla costa sud di Alghero, uno dei beni paesaggistici più preziosi della Sardegna. Il Comune aveva accordato la concessione edilizia ma dopo le proteste delle associazioni ambientaliste e di un gruppo di cittadini, ha deciso poco tempo fa di sospenderla. 

Secondo Legambiente “i termini di legittimità del procedimento sono opinabili” poiché “dagli atti risulta che la concessione è priva del parere vincolante dell’Ufficio Tutela del Paesaggio e della Soprintendenza al Paesaggio”. Da qui la decisione del Comune di congelare la concessione e convocare una conferenza di servizi l’otto febbraio prossimo. Nel frattempo, Legambiente fa notare che sono partiti i lavori per la demolizione della villetta. Un’operazione, secondo il sodalizio ambientalista, che nasconde un “tentativo di forzatura in vista della conferenza di servizi”.

“Quello che sbalordisce è che ancora nel 2018 un Comune possa dare una concessione edilizia per costruire un palazzo di cinque piani in riva al mare – ha commentato Tiana – senza che sul progetto ci sia il nullaosta dell’ufficio tutela del paesaggio e il parere vincolante della Soprintendenza ai beni paesaggistici. Ma come è possibile?”.

Ma oltre gli aspetti procedurali “occorre mettere l’accento sull’etica del progetto. La bella Alghero – si legge nella nota – è stata in passato devastata da assalti speculativi durati per anni che hanno costruito brutta edilizia, palazzoni senza qualità e senza identità, quartieri senza alberi, senza giardini, senza oasi di socialità. Al confronto l’intervento delle prime “case popolari” del rione Sant’Agostino, risulta un capolavoro urbanistico. Ma oggi l’attenzione ambientale è di gran lunga progredita, attestata dal Piano Paesaggistico Regionale, e non è più possibile che danni irreversibili passino nell’indifferenza della città. Gruppi di cittadini e associazioni hanno già manifestato contrarietà e sdegno al rilascio della concessione. La nostra associazione è già intervenuta tempestivamente facendo rilevare la totale incompatibilità di tale concessione con gli indirizzi innovativi del Ppr. Abbiamo preso atto che il Sindaco – prosegue il documento firmato da Tiana e Barbieri – ha sospeso la delibera di concessione in attesa del parere dell’Ufficio Tutela e della Soprintendenza. Solo un Piano Urbanistico Comunale coerente con gli indirizzi del Ppr e delle direttive internazionali rivolte prioritariamente alla tutela ambientale, ci metterà al sicuro dagli scippi dei nostri beni. Alghero è una città fortemente attrattiva per i turisti ma anche, di conseguenza, per gli speculatori. È normale che la città non riesca a produrre un Piano urbanistico da quaranta anni? Nel caos urbanistico la città continua a coprirsi di palazzoni privi anche di un minimo spazio verde”.

Per questo Legambiente ha lanciato un appello affinché la concessione di Calabona venga revocata e chiesto al Comune di “assegnare la missione prioritaria all’amministrazione per l’attuazione di un Piano Urbanistico che dia un indirizzo alla città, indicando regole certe, definendo nuove tipologie e coerenze architettoniche, che puntino sulla bellezza e sulla sostenibilità, nel rispetto della tutela del paesaggio. La città non ha bisogno di vendere i suoi “gioielli di famiglia”, ma di un progetto di futuro che individui con lungimiranza e modernità le nuove tendenze dell’abitare e del lavoro”.

 

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