Inceneritore di Tossilo, il sindaco di Macomer: “L’impianto non può essere ancora riavviato in sicurezza. La salute viene prima di tutto”

di Vito Fiori

Quello dell’inceneritore di Tossilo, zona industriale di Macomer, è sempre un problema, comunque lo si voglia vedere. Nei giorni scorsi, l’annuncio del riavvio, con le assicurazioni della presidente della Regione Alessandra Todde (“Garantiremo il controllo affinché tutto proceda nella norma”), è stato subito stroncato dalla Provincia di Nuoro che ha rilevato diverse anomalie tecniche e ha fermato il collaudo. Tra le mancanze, una ventina, anche l’autorizzazione antincendio dei vigili del fuoco, mica una cosa da ridere.

“Non sarà semplice riavviare l’impianto – dice il sindaco Riccardo Uda, sindaco di Macomer – oltre agli appunti mossi dalla Provincia, manca il personale, almeno 25 unità. In nove anni di fermo, molti addetti sono andati in pensione e se si vuole ricominciare occorre assumere operai specializzati. Significa bandire concorsi, organizzare corsi di formazione qualificata per i vincitori. Qualcuno ha parlato di sei mesi, onestamente mi sembrano pochi”.

E poi c’è la questione discarica delle ceneri. “Quella che abbiamo è satura e non è stata tombata – sottolinea Uda – la Regione in questi nove anni non ha fatto nulla. Ho chiesto più volte di realizzarne una nuova, credo che tutti vogliano sapere dove andranno a finire le ceneri. E non dimentichiamo che l’inceneritore non ha una macchina per stabilizzare le ceneri. Queste dovranno viaggiare per Cagliari, alla Casic, dove, una volta stabilizzate, andranno a Brescia”. Il solito pasticcio.

Il fatto è che l’impianto oggi non può lavorare in sicurezza. “Dovrà vigilare il Comune, altro che la Regione”, commenta Uda: “La salute dei cittadini viene prima. Io non sono mai stato contro l’inceneritore ma vorrei che le cose fossero fatte bene. Non tutti sanno che ci sono dei momenti critici come l’accensione e lo spegnimento dell’impianto in cui c’è il rischio che si liberi diossina. Non possiamo ignorare neanche che nell’area di Tossilo viene macellato il 70 per cento della carne che finisce sulle tavole dei sardi e che si produce una grande quantità di formaggi. Quello dell’agroalimentare è un settore vitale per il territorio e non possiamo giocarcelo. Ripeto, ok al riavvio ma solo in condizioni di sicurezza”. Non ha tutti i torti il sindaco, anche se c’è chi, l’impresa che ha svolto i lavori di ammodernamento (costati 45 milioni), avrebbe voluto accendere l’impianto in una situazione di autentica emergenza: senza personale e con le lacune tecniche evidenziate dalla Provincia.  

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