Esercitazioni militari, ricorso al Tar del Grig: “Rischi per salute e ambiente, vanno sospese”

Una istanza di sospensione del calendario delle esercitazioni nell’Isola, riniziate ieri (3 ottobre). L’ha presentata al Tar Sardegna l’associazione ecologista Gruppo d’intervento giuridico tramite l’avvocato del Foro di Cagliari, Carlo Augusto Melis Costa. Gli ambientalisti sottolineano come il calendario sia stato deciso nonostante nelle aree interessate non sia mai stata effettuata la Valutazione di incidenza ambientale. Il problema – oltre alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico dell’Isola – è anche “il bene primario della salute umana – si legge nell’atto -: Ne consegue che grava sul soggetto pubblico che ha prescelto ubicazione e modalità di una attività avente potenzialità inquinanti, la prova della mancanza di nocività o anche pericolo dell’attività svolta”.

Secondo le informazioni assunte dal Grig, le esercitazioni all’interno dei poligoni militari sono sprovviste della procedura di valutazione. “Il poligono militare di Capo Teulada interessa il sito di importanza comunitaria Isola Rossa e Capo Teulada, tutelato ai sensi della direttiva sulla salvaguardia degli habitat naturali – spiegano gli ambientalisti – e il poligono di Capo Frasca è adiacente alla Zona di protezione speciale “Corru d’Ittiri “ e “San Giovanni”, dove si trovano due zone umide. L’area è di importanza internazionale per la fauna ed è inserita nella Convenzione di Rams”.

Riguardo la mancata valutazione, il Grig sottolinea come non possa essere “ritenuta adeguata quella parziale e “domestica” svolta dai militari stessi e riguardante il solo recupero dei residuati da esercitazione nella penisoletta “Delta” del Poligono, non l’intera attività di esercitazioni. Tra l’altro neppure questa mai terminata”. In base al principio di precauzione, quando ci sono incertezze o ragionevoli dubbi riguardo l’esistenza di rischi per la salute delle persone o per l’ambiente, “devono essere adottate misure di protezione senza dover attendere che siano pienamente dimostrate l’effettiva esistenza e la gravità di tali rischi. Esso comporta dunque che ogni qual volta non siano conosciuti con certezza i rischi indotti da un’attività potenzialmente pericolosa, l’azione dei pubblici poteri debba tradursi in una prevenzione anticipata”. Per questo motivo gli ambientalisti chiedono di sospendere le esercitazioni.

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