Energia verde nell’Isola, progetto internazionale col l’Università Roma tre

Solo energia pulita per alimentare i consumi in tutta la Sardegna, un progetto che potrebbe essere esportato in tutto il mondo e fra i sette che a livello globale sono stati approvati tra i multi-stakeholders energy compact delle Nazioni Unite, cioè gli impegni volontari per assicurare energia per tutti. Il progetto “Elettrificazione verde della Sardegna”, promosso da Enel e Università degli Studi Roma Tre, punta alla decarbonizzazione dell’Isola e accanto allo “sviluppo dell’energia rinnovabile che contribuisce alla transizione energetica e alla diffusione dell’elettrificazione dei consumi, oggi include la convenienza economica per i sardi”, ha spiegato il direttore Enel Italia, Nicola Lanzetta, partecipando alla presentazione insieme, tra altri, con il sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu.

Nel rilevare che la Sardegna può diventare “best in class, come Baleari e Hawaii che hanno già intrapreso questa transizione”, Lanzetta precisato che il progetto é “una soluzione applicabilissima” sull’Isola “ci sono sole e vento, non costa, è un opportunità per i sardi, con vantaggi per consumatori, imprenditoria locale, manodopera, non c’é un solo motivo per dire che non sarà un successo” e “l’80 per cento dei sardi di cui abbiamo sentito l’opinione sono convinti che questa sia la giusta direzione”. Un risultato, ha aggiunto Lanzetta, “che possiamo raggiungere costruendo un’alleanza strategica tra pubblico, privato, mondo accademico, associazioni e cittadini”. L’area mediterranea “è un hotspot del cambiamento climatico – ha spiegato Nigel Tapper, lead author dell’Ipcc – e questo progetto è un’opportunità unica per la Sardegna di essere un esempio per il mondo di come ridurre le emissioni per affrontare il cambiamento climatico”, migliorando nel contempo “la qualità della vita nel rispetto del territorio”. Il sindaco di Cagliari ha indicato che la “strategia vincente è avere un approccio molto pragmatico per offrire ai concittadini qualità della vita migliore” e l’amministrazione è impegnata, tra l’altro, a “sviluppare un trasporto pubblico locale più sostenibile, anche con bus verdi entro il 2030, e a utilizzare meglio le risorse che abbiamo per l’efficienza energetica del patrimonio edilizio pubblico e nella condivisione e cessione dell’energia alla comunità”.

Il progetto “Elettrificazione verde della Sardegna”, spiega l’Enel, prevede di raggiungere una serie di obiettivi entro il 2030, in particolare “il superamento della produzione di energia da fonti fossili attraverso la sostituzione con impianti rinnovabili, principalmente fotovoltaico ed eolico, e allo stesso tempo la diffusione di tecnologie per l’elettrificazione degli usi finali (SDG 7 target 7.1 e 7.2) come mobilità elettrica, sistemi per il riscaldamento e raffreddamento degli ambienti, l’efficientamento energetico e le piastre a induzione. La bassa densità abitativa dell’isola (circa 68 abitanti per chilometro quadrato) consentirà inoltre un ampio ricorso alla generazione distribuita”. Enel osserva che “data la penetrazione marginale del metano e la rilevanza locale dei servizi come commercio, turismo, agricoltura e pubblica amministrazione, che costituiscono il 60 per cento del valore aggiunto, la Sardegna offre un contesto unico per l’elettrificazione” anche perché “la maggior parte dell’elettricità viene prodotta utilizzando il carbone e i residui dei processi di raffinazione del petrolio. A ciò si aggiunge che la Sardegna vanta un consumo pro capite di energia elettrica nel settore domestico più alto d’Italia, pari a circa 1,38 MWh l’anno, con l’autoproduzione che però rappresenta ancora meno dell’1% del totale ed è quasi esclusivamente da fonti fossili”.

“Il progetto di elettrificazione verde della Sardegna nei prossimi 10 anni è stato inserito dagli esperti dell’High level dialogue on energy delle Nazioni Unite (di cui mi onoro di far parte) tra i ‘multistakeholder energy compact‘”, ha spiegato Valeria Termini, docente di Economia politica all’Università Roma Tre. “L’abbiamo scelto e proposto come esempio di crescita locale per promuovere l’accesso all’energia pulita (l’obiettivo 7 dello sviluppo sostenibile). È l’occasione per la Sardegna e per l’Italia di contribuire all’obiettivo globale di decarbonizzazione con un esempio concreto, che utilizza fonti naturali di energia disponibili localmente, e di offrire un modello di riferimento per lo sviluppo indipendente dei Paesi più vulnerabili in cui vivono ancora 759 milioni di persone prive di elettricità”.

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