Droni, sensori e 1,1 milioni di euro dalla Regione per salvare le foreste della Sardegna

Droni e sensori e uno stanziamento di 1,1 milioni di euro per salvare le foreste a rischio moria o deperimento. Ad annunciare le misure è stata l’assessora regionale della Difesa dell’ambiente Rosanna Laconi al termine dell’incontro operativo alla Regione per fare il punto, con i rappresentanti degli altri soggetti coinvolti, sull’emergenza ambientale che colpisce le querce da sughero, i lecci, ginepri e macchia mediterranea. 

I monitoraggi messi in campo sino ai giorni scorsi hanno evidenziato due fenomeni diversi all’origine della perdita di parte delle foreste della Sardegna: il disseccamento e il deperimento. Le analisi messe in campo dalla Regione serviranno poi a chiarire meglio quanto avviene. “Poi i ricercatori e i vari operatori, andranno in loco per verificare esattamente la corrispondenza tra le immagini e il fenomeno che eventualmente è presente, con il grado di sofferenza della pianta – ha detto spiegato l’assessora -. Nel disseccamento sono interessate più specie, non solo sugherete e olivastri, i lecci, i ginepri, addirittura anche l’oleandro e la macchia mediterranea”. A sentire l’esponente dell’esecutivo però “in base allo stadio del deperimento e alla giusta diagnosi si potranno definire le giuste strategie di intervento”. 

Nel corso dell’incontro gli esperti hanno spiegato che a uccidere le querce da sughero e le leccete “è la micidiale combinazione di un agente patogeno e del cambiamento climatico, con la siccità sempre più pressante”. 

“Questo è stato l’anno più siccitoso degli ultimi cento anni – aggiunge – e la crisi idrica è strettamente collegata, è una concausa”. L’altra causa è un fungo che attacca le radici di queste piante in particolare, la Phytophthora. Tra le zone colpite quella di Iglesias ma anche l’Ogliastra a Sarrabus per poi arrivare fino alla Baronia e Gallura

Per mettere in campo le contromisure la Regione ha pronto 1 milione e 150mila euro, che saranno stanziati in una delibera che contiene il dettaglio delle prime azioni da intraprendere. “L’obiettivo è definire la strategia che stiamo adottando e i soggetti che entreranno in causa nella lotta a questo fenomeno – conclude l’assessora – a partire dal monitoraggio e dall’implementazione degli studi per definire le cause precise e le effettive aree interessate”. 

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