“In poco meno di una settimana di ricerca nel Sud Sardegna sono stati individuati almeno due siti dove è risultata evidente, agli occhi degli attivisti, la presenza pregressa di uccellagione con l’utilizzo di reti e trappole metalliche, un’attività illegale”. Lo denuncia il Gruppo di interventi giuridico, l’associazione ambientalista presieduta da Stefano Deliperi. I controlli rientrano nella ventunesima campagna anti-bracconaggio portata avanti nel meridione dell’Isola da una decina di volontari della Lega per l’abolizione della caccia (Lac), provenienti da Lazio, Piemonte e Lombardia. Sono stati battuti in particolare i monti dei Sette Fratelli e il basso Campidano.
“Nel parco naturale regionale di Gutturu Mannu – spiegano dal Grig – sono state neutralizzate oltre 150 trappole per avifauna: latziteddus, lacci in nylon e crine posizionati sugli alberi, nonché armature metalliche predisposte per il posizionamento dei lacci da albero e trappole a scatto posizionate a terra. Trovate anche trappole per ungulati: sos cropos, cavi d’acciaio per la cattura di cervi e cinghiali”. Gli ambientalisti chiariscono: “Dai riscontri anche diretti, fortunatamente, il fenomeno del bracconaggio appare in forte diminuzione, grazie anche alla complessiva azione di contrasto da parte delle Forze dell’ordine, sostenuta dalle associazioni ecologiste”.