Ordinare il ripristino ambientale della pineta di Platamona a carico e spese dei trasgressori. È questa la richiesta del Grig (Gruppo di intervento giuridico) nei confronti delle amministrazioni interessate dopo che numerosi alberi sono stati rasi al suolo. Su questo aspetto gli ambientalisti hanno inoltrato una specifica istanza di accesso civico, informazioni ambientali e adozione dei provvedimenti di ripristino ambientale alle amministrazioni pubbliche competenti, alla polizia giudiziaria e, per competenza, alla Procura di Sassari. Come ricostruito dal Corpo forestale, “il progetto complessivo del piano di gestione selvicolturale pluriennale, prevedeva diradamenti finalizzati alla conservazione, manutenzione e miglioramento del popolamento forestale del pino domestico, da attuarsi attraverso il prelievo di una parte minoritaria del soprassuolo forestale. L’attività era stata autorizzata dal Corpo forestale e dal Savi (Servizio di valutazione ambientale), secondo le previsioni progettuali e prescrizioni ben precise. Prescrizioni, completamente e gravemente disattese dalla ditta esecutrice dei lavori”.
Infatti, secondo una prima stima, “rispetto a quanto previsto in progetto, sarebbero state abbattute piante per un equivalente in peso quasi doppio, su una superficie di circa 20 ettari.
Inoltre, non sarebbero state rispettate le linee di indirizzo relative all’accantieramento dei lavori, con l’uso improprio dei mezzi nel sistema dunale per favorire il passaggio e l’esbosco e la mancanza totale di una direzione dei lavori”.