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Affari immobiliari sulle coste di Olbia, ambientalisti contro i cantieri sul mare

5 Aprile 2021 Ambiente, Attualità, Cronaca
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“Affari immobiliari, tanto per cambiare, dalle parti di Olbia”, denuncia il Gruppo d’intervento giuridico. Gli ambientalisti ricostruiscono la vicenda che vede protagonisti il Comune di Olbia e il Consorzio Cipnes per uno scambio di terreni finalizzato alla costruzione di cantieri nautici, alberghi e ville in una zona sottoposta a rigidi vincoli. “Il Comune, guidato dalll’eterno sindaco Settimo Nizzi si legge in una nota -, e il locale consorzio industriale Cipnes (di cui fa parte anche il Comune di Olbia) architettano uno scambio virtuoso di terreni: il Comune di Olbia cede 20 ettari del promontorio di Sa Testa, perché il consorzio industriale vi realizzi cantieri nautici, alberghi e ville, e il Consorzio cede 8 ettari di area ormai nel centro urbano (il quartiere di Tilibbas)”.

“Solo 20 giorni fa, il Consiglio comunale olbiese aveva inserito il promontorio in zona “H conservazione” del Piano urbanistico comunale in corso di approvazione definitiva, ma quando costoro sentono odore di mattoni non capiscono più nulla – prosegue il documento del Grig -. L’area del promontorio di Sa Testa è ricca di macchia mediterranea, tutt’altro che zona degradata come qualche buontempone vorrebbe farla passare. Terreni sul mare, davanti al Faro dell’Isola della Bocca, dov’è l’edificio storico della vecchia Dogana”.

“Il Cipnes ha deliberato, ma della deliberazione della sua assemblea ancora non c’è traccia nel sito web istituzionale, mentre il Comune di Olbia ha provveduto con deliberazione Giunta municipale n. 45 del 25 marzo 2021 “finalizzata alla revisione del perimetro territoriale oggetto del piano regolatore consortile della zona industriale di Olbia mediante lo stralcio di una porzione di mq 80.005 dell’area di interesse comunale costituente il 7 comparto edificatorio produttivo s* (Tilibas) e, contestualmente, procedere con l’ampliamento per cantieristica-nautica e attività produttive funzionalmente connesse al mare da includere nella perimetrazione territoriale del P.R.T. ASI consortile di Olbia per una superficie complessiva di 199.000 mq”, nella forma dell’accordo amministrativo ai sensi dell’art. 15 della legge n. 241/1990 e s.m.i”.

“In realtà, la “revisione del perimetro territoriale” rientrante nel piano consortile della zona industriale appartiene alla materia “piani territoriali ed urbanistici, programmi annuali e pluriennali per la loro attuazione, eventuali deroghe ad essi, pareri da rendere per dette materie” di competenza del Consiglio comunale (art. 42, comma 2°, lettera b, del decreto legislativo n. 267/2000 e s.m.i.), per cui siamo davanti a un atto adottato da organo incompetente, per ciò stesso nullo (art. 21 septies della legge n. 241/1990 e s.m.i.)”.

“L’area di Sa Testa è tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), vincolo di conservazione integrale (art. 10 bis della legge regionale Sardegna n. 45/1989 e s.m.i.) e rientra in zona di tutela integrale (“sistemi a baie e promontori, falesie e piccole isole”) nonché in palese contrasto con la disciplina di piano paesaggistico, in quanto rientrante nella fascia costiera di cui agli artt. 19-20 delle norme tecniche di attuazione (N.T.A.) del P.P.R., dove in via generale “è precluso qualunque intervento di trasformazione nelle aree inedificate” (art. 20, comma 1°, lettera a, delle N.T.A. del P.P.R.) – concliude il Gruppo d’intervento giuridico -. Il piano paesaggistico è strumento di pianificazione sovraordinato alla pianificazione urbanistica e a quella di settore (es. industriale), nonché immediatamente vincolante (art. 145, comma 3°, del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i. Il cemento piace troppo a certi amministratori pubblici? Bene, si mettano a dieta”.

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