Abiti sostenibili, confezioni in sughero: ecco la nuova start up nata nell’Isola

Collezioni di abiti ispirati al patrimonio artistico, storico e materico sardo e realizzati con materiali ecosostenibili (cotone organico e lino), 100 per cento made in Sardegna, prodotti solo su commissione e a chilometro 0. È il progetto, Sardomi, di una start up isolana, composta da Giulia Uccheddu, Francesco Pilloni e Andrea Vacca e che prevede di mettere in connessione il potenziale cliente all’artigiano/sarto desiderato, tramite una piattaforma realizzata ad hoc.

Non solo: il giovane team scommette anche su un altro importante materiale del patrimonio regionale, il sughero, per la realizzazione del packaging. L’iniziativa è stata selezionata tra 40 soggetti su 110 candidati dal Museo del tessuto di Prato, che coordina le attività della fase di training che prenderà avvio martedì 20 aprile nell’ambito del progetto di “Sustainable textile action for networking and development of circular economy business ventures in the Mediterranean“. Coinvolti Italia, Spagna, Libano, Tunisia ed Egitto, paesi del bacino mediterraneo connotati da una forte tradizione nel settore tessile per favorire lo sviluppo di idee, progetti e modelli di business sostenibili ed eco-innovativi, fornendo alle giovani start-up un training adeguato, consulenze di esperti del settore gratuite e l’accesso a sistemi di voucher per l’internazionalizzazione, opportunità di networking e un accesso più facile ai servizi finanziari. Il progetto “Stand up!, call for proposals” lanciata dal programma Eni cbc med, di cui la Regione Sardegna è autorità di gestione ha un budget complessivo di 3,7 milioni di euro, di cui 3,3 milioni finanziati dall’Unione Europea e il restante 10 per cento cofinanziato dai governi nazionali dei cinque Paesi. (Foto d’archivio)

 

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