di Alessandra Piredda
L’antica tradizione vuole che i ‘Fuochi di Sant’Antonio’ (Su Fogarone) che celebrano il santo in occasione della festa del 17 gennaio) sanciscano l’inizio del carnevale in Sardegna. La leggenda narra che Sant’Antonio rubò dagli inferi una scintilla e la donò alla terra, attraversata da temperature glaciali portando luce e calore. I fuochi prendono diversi nomi a seconda della località e del tipo di legna scelta. ‘Sas tuvas‘( oristanese), ‘sos focos’ (nuorese), ‘sas frascas’ caratteristico dell’Ogliastra, ‘su ramasinu’ a Dorgali. In Marmilla i centri storici saranno, ancora una volta, illuminati, dai grandi fuochi fra devozione e tradizione in onore di Sant’Antonio e San Sebastiano. In questi giorni anche nei paesi del Consorzio Turistico Due Giare ci si ritroverà come “comunità” attorno a grandi cataste di legna, che arderanno assieme alla convivialità di tanti prodotti locali.
Le ‘Invasioni barbariche’ ad Oliena (borgo barbaricino famoso per Il suo vino Nepente, Cannonau venerato anche dal poeta Gabriele D’Annunzio) è l’uscita collettiva delle maschere tradizionali della Sardegna. Pronta ad accogliere il carnevale con un programma di eventi dedicati alle tradizioni sarde e ai falò in onore di Sant’Antonio Abate con la magia del folklore locale. A partire da venerdì 17 gennaio nei suggestivi Quartieri Spagnoli di Oliena sarà possibile visitare una mostra dedicata alle maschere della Sardegna e del mondo. Un’occasione imperdibile per scoprire le peculiarità dei volti del carnevale barbaricino. Parteciperanno le maschere di Gavoi (Tumbarinos), Orani (Su Bundu), Ortueri (Is Sonaggios), Seui ( S’urtzu e Sa Mamulada), Ottana (Boes e Merdules) , Fonni (Urtos e Buttudos), Escalaplano (Bois, Fui Janna Morti). Sabato 18 gennaio la tradizionale sfilata delle maschere. (Per maggiori informazioni è consultabile il comitato di San Lussorio, sul profilo Facebook).
Mamoiada, custode dell’ancestrale memoriadei celeberrimi ‘mamuthones e issohadores’, inaugura il carnevale con la vestizione delle maschere venerdì 17 gennaio alle 14,30 nei locali della Pro Loco. Lo spettacolo si apre con la processione che darà il via a balli delle maschere in girò accanto ai vari falò disseminati per i rioni del paese, catapultando i visitatori nel vivo della tradizione carnevalesca barbaricina.
A Cagliari, il cortile del Palazzo civico di via Roma ospita invece la terza edizione della rappresentazione della Storia e Martirio di Sant’Efisio (sabato 18 gennaio alle 18). L’iniziativa, realizzata dalla Pro Loco del capoluogo e dall’associazione di rievocazione storica ‘Memoriae Milites’ e con il patrocinio del Comune è aperta a tutti i curiosi e ai devoti del santo. È prevista la partecipazione del gruppo di rievocazione storica dei Cavalieri dell’Antica Locanda al Castello.
Castelsardo celebra i Fuochi del santo sabato 18 gennaio in piazza Nuova (a partire dalle 11), con uno stand dedicato al buon cibo e alla musica per intrattenere grandi e piccini. Alle 18 l’ospite Marco Bazzoni (Baz Live), direttamente da ‘Tutti pazzi per Rds’. Per chiudere in bellezza la giornata la voce inconfondibile di Giovanna Cherchi.
Appuntamento a Ussana, con Max Mania la tribute band degli 883 (riconosciuta a livello nazionale) che si esibirà in piazza Aldo Moro alle 21 con i più grandi successi di Max Pezzali. L’evento è gratuito e aperto a tutti i visitatori.
Tradizione, folklore e gusto ad Ollastra (Oristano), paesino della valle del Tirso, che celebra domenica 19 gennaio la trentaquattresima edizione della ‘Sagra delle fave e dei ceci’ (prevista per le 19,30) in onore di San Sebastiano, il santo patrono a cui è intitolata la seicentesca chiesa principale del paese. La sagra è un omaggio alla cucina povera ma gustosa dell’isola. Questi legumi, preparati secondo ricette tramandate, sono tra i protagonisti indiscussi della tavola sarda. Si comincia alle 15 con la liturgia laica che precede la sagra: la consegna delle Panderas ai carri trainati dai buoi, la sfilata dei costumi tradizionali rigorosamente affiancati dai suonatori di launeddas.