Una magra consolazione, ma a gettare qualche goccia d’acqua sul fuoco della rabbia del Cagliari e dei suoi tifosi, è arrivata la notizia che l’inqualificabile arbitro Ayroldi, che lunedì sera ha condizionato pesantemente la sconfitta dei rossoblù in casa della Lazio, è arrivata la sospensione da parte dell’Associazione italiani arbitri. Un provvedimento che non sarà comminato dall’Aia con un atto ufficiale, ma che l’organizzazione arbitrale adotta e applica nei fatti nei confronti dei suoi direttori di gara che non si dimostrano all’altezza.
Lo scandaloso fischietto di Molfetta – quindi Bari, la cui tifoseria detesta il Cagliari e i cagliaritani per via dell’indimenticabile beffa del campionato di B di due anni fa che ha portato al 94’ del secondo tempo il sardi in seria A e lasciato in B i pugliesi -, è stato posto in stand by e non arbitrerà nel prossimo turno e in qualche altro ancora. Il giorno dopo la scandalosa partita dell’Olimpico e i torti subiti in quella partita, il presidente Giulini ha avuto un confronto telefonico con i vertici dell’Aia, che si sarebbero dichiarati “profondamente a disagio” per la condotta arbitrale di Ayroldi nei confronti del Cagliari. Un atteggiamento, quello del direttore di gara, palesemente intimidatorio verso i giocatori rossoblù, con tutta una serie di decisioni contro di loro che ne hanno condizionato il rendimento, determinando il risultato finale. Punizioni invertite, cartellini gialli già nei primi minuti della partita, un rigore molto dubbio assegnato alla Lazio a 15 minuti dalla fine quando i biancocelesti erano stati ormai imbrigliati dalla squadra di Nicola.
E poi le due successive espulsioni di Mina e Adopo per doppia ammonizione inventata, il persistente guanto di sfida lanciato ai cagliaritani con una direzione di gara schizofrenica. Il tutto in diretta televisiva nazionale. Buona parte della stampa sportiva, esclusa quella vicina alla Lazio, ha rimarcato il comportamento dell’arbitro barese e evidenziato i suoi macroscopici errori. Due dei quali sono stati veramente scandalosi. Il primo con Mina ammonito per la seconda volta su un fallo inventato pretestuosamente dall’ineffabile Ayroldi – che in quel momento guardava da tutt’altra parte, così come il quarto uomo – e di cui le immagini televisive dimostrano l’inconsistenza. Al fischietto rancoroso non è sembrato vero ammonire per la seconda volta Mina. Poi, Adopo che nella conseguente contestazione dei giocatori cagliaritani applaude il fischietto irascibile. Una ingenuità che in quel momento della partita, è stata deleteria. Da tutto questo, però, i giocatori del Cagliari devono trarre una lezione e darsi una regolata: davanti ad arbitri permalosi e visibilmente ostili, mai esporsi a situazioni di rischio che il “giustiziere della sera” potrebbe utilizzare per completare l’opera.
Il Cagliari sta pagando spesso a caro prezzo le ingenuità di suoi giocatori (vedasi Makoumbou), è ora che siano più responsabili e non offrano il fianco alle azioni di killeraggio di avversari e arbitri.
Intanto, fuori dal campo vanno avanti le manifestazioni del “Gigi Riva Football Week” che fino a domenica prossima celebreranno gli 80 anni della nascita della leggenda del calcio rossobù e nazionale, Rombo di tuono, scomparso lo scorso gennaio, che il 7 novembre avrebbe compiuto appunto ottanta anni. Ogni giorno uno o più eventi in differenti location cittadine. Il programma è disponibile sul sito del Cagliari Calcio.
L.O.