Ecosistemi creativi al centro del festival Sant’Arte: musica e incontri dal 23 al 25 maggio

Si terrà a San Sperate da venerdì 23 a domenica 25 maggio l’ottava edizione di “Sant’Arte”, il Festival di arti visive e performative nato da un’idea dell’artista Pinuccio Sciola. Realizzata e coordinata dalla Fondazione Pinuccio Sciola, l’iniziativa si svolge quest’anno con la direzione artistica del Maestro Andrea Granitzio e la direzione organizzativa di Tomaso Sciola. Alla presentazione sono intervenuti Tomaso Sciola, direttore organizzativo dell’edizione 2025, Andrea Granitzio, responsabile dei progetti sonori della Fondazione e direttore artistico, Maria Sciola, direttrice generale della Fondazione Pinuccio Sciola, Fabio Madeddu, assessore alla cultura del Comune di San Sperate, Enrico Collu, presidente del Consiglio comunale di San Sperate.

Il Festival – che anche quest’anno si svolgerà quasi interamente al Giardino Sonoro di San Sperate – è organizzato dalla Fondazione Pinuccio Sciola e promosso dalla Regione Autonoma della Sardegna, dalla Fondazione di Sardegna e dal Comune di San Sperate, con il patrocinio di numerosi partner.

La Fondazione Pinuccio Sciola, in linea con la mission di tramandare il messaggio d’arte dell’artista, presenta “Ecosistemi creativi”, tema che sarà il filo conduttore degli eventi in programma quest’anno.

In un’epoca in cui i cambiamenti ecologici e sociali pongono sfide globali, il Festival metterà in luce il ruolo cruciale che la creatività può avere nella costruzione di ecosistemi sostenibili, in cui l’interconnessione tra arte, natura e società non è solo desiderabile, ma fondamentale. Gli “Ecosistemi Creativi” sono ambienti – fisici o virtuali – in cui le idee, le pratiche artistiche e le persone possono prosperare in armonia, interagendo reciprocamente e generando un impatto positivo per il futuro.

“Nel corso di questi anni – spiega il direttore organizzativo dell’edizione 2025 del Festival Tomaso Sciola – la Fondazione, fedele alle finalità per cui è stata costituita, ha approfondito le intuizioni dell’artista, scoprendo che Pinuccio Sciola ha creato intorno a sé nel tempo dei veri ecosistemi creativi, una sorta di ‘laboratori collettivi’ in cui le persone di cui amava circondarsi si sentivano libere di esprimere la propria creatività proprio perché valorizzate dal clima che l’artista sapeva creare. Ed esattamente come i progetti ad alto tasso di innovazione che presentiamo anche quest’anno, il risultato dei tanti incontri che nella sua vita ha avuto era nella maggior parte dei casi sorprendente”.

Questa edizione del Festival sottolinea la volontà di agire come motore di crescita sostenibile e consapevole, stimolando riflessioni, dialoghi e azioni concrete che possano trasformare la creatività in un bene collettivo. Il focus è sulla possibilità della creatività di contribuire al benessere culturale e sociale e diventare una risorsa vitale per affrontare le sfide ecologiche e promuovere una maggiore coesione comunitaria.

“Quest’anno passo il testimone della direzione artistica del Festival ad Andrea Granitzio, nostro storico collaboratore – aggiunge Maria Sciola, direttrice generale della Fondazione – e lo faccio perché le cose iniziano e non finiscono, ma si trasformano. E’ un insegnamento molto grande di nostro padre: l’arte è fatta per poter gioire. Pinuccio Sciola ha seminato e noi adesso raccogliamo tutti insieme”.

“La creatività era certamente la cifra stilistica più importante della vita di nostro padre – commenta la Presidente della Fondazione, Chiara Sciola – insieme alla sua grandissima capacità di tessere rapporti di amicizia molto forti. Noi proseguiamo sulla strada tracciata da lui utilizzando lo stesso metodo, proponendo un’edizione del Festival che discute intorno ad alcuni progetti che si spalancano sul futuro. Particolarmente di pregio è la collaborazione con l’Università di Cagliari, che diventa fattiva attraverso l’integrazione della realtà immersiva nell’ambiente del Giardino Sonoro”.

In questo contesto, il Festival si propone come una piattaforma di scambio e innovazione, in cui la cultura diventa strumento di trasformazione e il dialogo tra discipline artistiche e temi ambientali arricchisce la comprensione del mondo che ci circonda. L’arte non è solo un atto estetico, ma un linguaggio che può diventare chiave per il cambiamento, stimolando l’immaginazione e la partecipazione attiva di ogni persona, con la consapevolezza che l’ecosistema creativo non è mai statico, ma in continua evoluzione.

“Durante gli incontri di quest’anno approfondiremo alcune importanti collaborazioni internazionali – dettaglia Andrea Granitzio, direttore dei Progetti sonori della Fondazione e direttore artistico dell’edizione 2025 del Festival – Le idee e l’opera di Pinuccio Sciola trovano terreno fertile in contesti culturali sempre più vasti. Anche alla Biennale di Architettura di Venezia recentemente inaugurata le intuizioni artistiche di Sciola hanno avuto uno spazio e una collocazione di assoluto prestigio”.

Dal 23 al 25 maggio 2025, Sant’Arte sarà ancora una volta il luogo in cui l’arte incontra la natura, le idee si intrecciano e la comunità cresce insieme, esplorando il potenziale di un futuro che si costruisce in modo sostenibile, creativo e collettivo.

Il programma

Si comincia venerdì 23 maggio alle 16 negli spazi dell’ex Vetreria di Pirri con la presentazione del progetto “VR Lab – Giardino Sonoro Virtuale”, sviluppato nell’ambito del progetto “Cagliari Digital Lab”, coordinato dal prof. Luigi Atzori dell’Università degli Studi di Cagliari.

Il progetto, nato dalla collaborazione tra la Fondazione Sciola, l’Università degli Studi di Cagliari e il suo Digital Lab, consiste nella creazione di un’esperienza immersiva e multisensoriale in realtà virtuale all’interno del Giardino Sonoro, con l’obiettivo di promuovere forme innovative di valorizzazione culturale e di accessibilità ai contenuti artistici.

Oltre al docente dell’Ateneo cagliaritano Luigi Atzori, interverranno Giacomo Cao (Presidente del Distretto Aerospaziale della Sardegna), Josephine Derobe (autrice, artista e regista francese attiva nei campi del cinema, delle arti digitali e dello spettacolo dal vivo), Andrea Battistoni (Portavoce del Presidente dell’INAPP – Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche).

Alle 19 al Giardino Sonoro di San Sperate sarà proiettato il documentario di Enrico Pau “L’ombra del fuoco”, preceduto da una conversazione tra il regista e Gianluigi Bacchetta, docente di Botanica dell’Università di Cagliari, moderata dal giornalista Sergio Nuvoli.

A seguire, il concerto di Molom “Frammenti di una matrice pronta ad esplodere”.

La seconda giornata del Festival – sabato 24 maggio – si aprirà alle 10 al Giardino Sonoro di San Sperate con un laboratorio curato da Davide Volponi in collaborazione con Domus de Luna.

Alle 16 – in via Marongiu 21 a San Sperate – si terrà un convegno sulla riqualificazione della casa dell’artista, riaperta al pubblico per l’occasione.

Il tema del rapporto tra architettura, design, arte e natura sarà al centro dell’incontro con le coordinatrici del corso di Landscape, Interior and Spatial Design del dipartimento di Design del Politecnico di Milano, ed occasione di confronto sul tema della riqualificazione della casa di Pinuccio Sciola, prossima a diventare Casa Museo.

Durante l’incontro verrà presentato “Lithic Chord”, progetto speciale della Biennale di Architettura di Venezia 2025, ispirato alle intuizioni sulla elasticità della Pietra di Sciola e frutto della collaborazione tra l’architetta Cristina Morbi, ex Politenico di Milano e fondatrice dello Studio londinese Matherea, l’ing. Francesco Banchini e il direttore dei progetti sonori della Fondazione Sciola, Andrea Granitzio.

A seguire l’incontro dal titolo “E’ qui che nascono le stelle…”, tavola rotonda per far incontrare artisti, filosofi, fisici che condividono la passione per la ricerca e l’arte.

Il Giardino Sonoro è infatti il luogo dove Pinuccio Sciola trasformava il fuoco in stelle, dove si stringe l’unione tra pietra e cielo. L’osservazione del cosmo ha caratterizzato la cultura nuragica e altre civiltà antiche, come quelle sudamericane. Ancora oggi la ricerca scientifica si rivolge al cielo per trovare risposte, accade in Cile, dove il centro astronomico più grande del mondo – ALMA – conduce ricerche ai confini tra arte e scienza, e alla pietra per conoscere e riscoprire i tecnemi costruttivi antichi, come nel progetto Nur Time. 

Interverranno Mari Paz de Montecinos (Plataforma Vertices), Arotin e Serghei, Nur time, e il filosofo della scienza Silvano Tagliagambe.

Durante l’incontro verrà presentata l’installazione “Other Worlds” degli artisti Arotin & Serghei.

Alle 20.30 Guido Maria Grillo terrà il concerto “Senza Fine” negli spazi del Giardino Sonoro.

Domenica 25 maggio alle 16 al Giardino Sonoro occhi puntati sul convegno “Sagrada Familia, omaggio a Gaudì”. 

“Omaggio a Gaudi” è il titolo di un’opera che Pinuccio Sciola ha dedicato al grande architetto catalano, che nel suo capolavoro, la Sagrada Familia, ha concentrato ricerche sulla pietra e sul suono. 

L’incontro mette intorno a un tavolo il Fondatore del Centro Ricerca Gaudi, Jordi Figueroa, il direttore del museo degli strumenti musicali di Barcellona, Jordi Alomar, e Angelo Ziranu, l’unico architetto italiano ad aver partecipato ai lavori di costruzione della maestosa Basilica, per divulgare il pensiero di Gaudi e condividere l’esperienza architettonica e musicale che ha dato corpo alla Sagrada.

Alle 20.30 Dana Al Fardan concluderà il Festival con un concerto al Giardino Sonoro. Nota per essere stata la prima compositrice, cantante e cantautrice contemporanea del Qatar, per essere stata la prima donna del Qatar a cantare in inglese e per essere l’ambasciatrice culturale dell’Orchestra Filarmonica del Qatar, Dana Al Fardan è nota anche per il suo impegno con le Nazioni Unite e l’UNRWA per portare soccorso alla popolazione palestinese e in particolare ai più piccoli.

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share