Stato di emergenza nella Casa circondariale di Uta, a Cagliati. Lo denuncia il sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, che segnala l’ennesimo incendio appiccato da un detenuto all’interno di una delle celle.
“E’ ora di fermare questo macello: non vi sono più le condizioni di lavoro adeguate di sicurezza – sottolinea in una nota il segretario regionale Sappe della Sardegna, Luca Fais – serve un intervento di sfollamento dei detenuti”.
Il sindacalista spiega che “nella serata di ieri alle ore 22, un detenuto straniero proveniente da Roma Rebibbia, già resosi responsabile di aver provocato un incendio nella Sezione Isolamento alcuni giorni fa ove erano rimasti coinvolti sette poliziotti, rimanendo intossicati ha ripetuto nuovamente lo stesso gesto appiccando un incendio. L’intervento del personale ha evitato che la situazione generasse in peggio, in quanto l’uomo minacciava il personale e chiunque si avvicinasse alla sua persona con un cavo elettrico”.
Fais evidenzia che “al termine dell’intervento due poliziotti hanno dovuto ricorrere alle cure mediche”.
“Questa situazione è ormai diventata insostenibile – sostiene il segretario – Riteniamo che non bisogna più attendere ma occorre agire nella direzione di un urgente sfollamento della struttura poiché non è tollerabile ed accettabile le condizioni di lavoro basate in aggressioni e oltraggio che quotidianamente subiscono i poliziotti di Uta”.