“L’Ardia di San Costantino si farà, e senza stravolgimenti”. Non ha alcun dubbio il sindaco di Sedilo, Salvatore Pes, intervenuto questa mattina alla conferenza stampa dei Riformatori convocata per illustrare una proposta di legge a tutela delle manifestazioni religiose, storiche e culturali della Sardegna, tra cui appunto l’antichissima processione a cavallo che ogni anno attira migliaia di persone nel paese dell’Oristanese.
L’ Ardia che, come altre manifestazioni identitarie dell’isola, rischia di essere stravolta nella sua autenticità dalle prescrizioni contenute nel decreto firmato dal ministro dello Sport, Andrea Abodi, norme rigide che prevedono l’obbligo di caschetti e giubbini per i cavalieri, transenne lungo i percorsi e fondo della pista con caratteristiche particolari. “Barocchismi che stravolgerebbero completamente la manifestazione- spiega Pes- e per certi versi la renderebbero addirittura molto più pericolosa”. La proposta di legge dei Riformatori mira appunto a salvaguardare l’importante patrimonio immateriale della Sardegna, ma il provvedimento difficilmente potrà essere approvato prima della manifestazione sedilese, in programma ogni anno il 6 e 7 luglio: “Ringrazio comunque i Riformatori perchè questa è una proposta importante in prospettiva futura, ma per l’immediato tutta la mia comunità ribadisce che non intende sottomettersi all’arroganza burocratica delle prefetture. Sedilo non è un quartiere di Roma, e non vuole diventarlo”. Ieri, ricorda Pes, “alla riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, c’è stato un duro scontro con i vertici della Prefettura di Oristano. Vorrebbero imporci delle regole che stravolgono una tradizione secolare, ma questo è inaccettabile”.
Il primo cittadino respinge al mittente la richiesta di applicare all’Ardia di Sedilo l’articolo 68 del Tulps, il testo unico delle leggi della pubblica sicurezza: “Gli articoli da applicare sono invece il 25 e il 26 che riguardano le processioni e le manifestazioni religiose, e alla prefettura presenteremo ogni documento. Certamente l’Ardia non si può paragonare a un evento sportivo o a un concerto, è una manifestazione antichissima e la sua espressione religiosa non può essere barattata. Una manifestazione tra l’altro autoregolamentata dai sedilesi, che ne conoscono tutti gli aspetti”.
Per questo, l’amministrazione comunale “si opporrà con tutte le forze al tentativo di omologare una manifestazione unica nel suo genere alle corse equestri che si svolgono in tutta Italia: difenderemo fino all’ultimo la nostra identità- rimarca Pes-. Non ci faremo sottomettere da nome ‘artificiali’ che stravolgono le nostre manifestazioni: in gioco c’è un pezzo importante delle nostre tradizioni che rappresentano la vera anima del popolo sardo”. Tornando alla proposta di legge, spiega Aldo Salaris, primo firmatario del provvedimento: “Il decreto firmato dal ministro mette in discussione e rischia di alterare tradizioni che si tramandano da secoli. Le manifestazioni storiche, religiose e culturali radicate nella nostra isola non possono essere assimilate ad eventi sportivi e di spettacolo, e la proposta di legge vuole affermare questo principio. Le tradizioni sarde non si toccano”.