Aou Sassari, eseguito doppio prelievo di organi da due donatori

Due prelievi di organi da altrettanti donatori, entrambi favorevoli alla donazione in vita sono stati eseguiti all’Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari. A rendere particolarmente significativo l’evento è stata la contemporaneità delle due procedure e, soprattutto, la natura di uno dei prelievi, avvenuto a cuore fermo, una modalità ancora poco diffusa ma di grande valore clinico.

Il successo dell’intervento a cuore fermo è stato possibile grazie a un lavoro di squadra coordinato e altamente specializzato. Determinante, infatti, la sinergia tra il personale della Terapia intensiva e del Coordinamento ospedaliero procurement dell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, la Cardiochirurgia e il Coordinamento Trapiantidell’Arnas Brotzu di Cagliari e il Centro Regionale Trapianti che ha diretto l’intera operazione.

«Questo importante risultato, frutto di una straordinaria sinergia tra più realtà ospedaliere, ha permesso il prelievo con successo del fegato e delle cornee da un donatore a cuore fermo, segnando un passo avanti nella diffusione di questa procedura anche in Sardegna – ha dichiarato Mario Carmine Palermo, Commissario straordinario dell’Aou di Sassari –. È un esempio concreto di come la collaborazione tra professionisti e l’impegno verso la cultura della donazione possano tradurre un gesto altruistico in una reale speranza di vita per chi attende un trapianto».

Nel caso della donazione a cuore fermo, la riuscita del processo è dovuta alla massima integrazione clinica e tecnica delle diverse professionalità coinvolte nel processo di donazione e di prelievo nell’ambito di un’attività che viene condivisa e coordinata dal Centro Regionale Trapianti unitamente al Centro nazionale trapianti.

«Il prelievo di un organo a scopo di trapianto si può differenziare per le modalità di accertamento della morte del donatore: attraverso criteri neurologici, comunemente conosciuta come “morte cerebrale” e caratterizzata per il prelievo degli organi a cuore battente – ha spiegato Paola Murgia, responsabile del Coordinamento ospedaliero procurement di Sassari – oppure attraverso criteri cardiologici, donazione a “cuore fermo”. Per quest’ultima procedura la legge prevede un tempo di attesa e di osservazione di 20 minuti prima del prelievo dell’organo».

La donazione a cuore fermo avvenuta i giorni scorsi grazie alla segnalazione da parte Coordinamento locale di Sassari del potenziale donatore presso la Terapia intensiva del Santissima Annunziata diretta da Leonardo Bianciardi, è stata resa possibile grazie al  supporto del medico intensivista Stefania Milia, di Chiara Favini, infermiera del Coordinamento locale, del cardiologo Marco Saderi e di tutto il personale della sala operatoria e organizzato dal Centro regionale trapianti diretto da Lorenzo D’Antonio, coadiuvato da Francesca Zorcolo, responsabile della Centrale operativa regionale. Il prelievo d’organo è stato realizzato grazie all’intervento di Emiliano Cirio, direttore di Cardiochirurgia dell’Arnas Brotzu di Cagliari e del perfusionista Salvatore Di Lallo.

Inoltre, nella stessa mattinata del 14 giugno, è stato eseguito anche il prelievo d’organo dal donatore a cuore battente, circostanza che testimonia la professionalità del personale medico e infermieristico dell’Aou di Sassari e in particolare della Terapia intensiva, del servizio di Anestesia, del Blocco operatorio, del Laboratorio di analisi, dell’Anatomia patologica, del Centro trasfusionale, del servizio di Radiologia ed Emodinamica del Santissima Annunziata.  

Le due donazioni hanno così consentito di effettuare due trapianti di fegato salva vita a due pazienti in lista d’attesa grazie anche alla collaborazione dell’urologo Simone Canessa e, per il prelievo delle cornee, di Francesco Zaccheddu e di Enrico Caggiari, medici dell’Aou di Sassari.

In Sardegna in questi ultimi anni è stata realizzata un’importante rete che ha consentito di raggiungere tassi di donazione di organi che collocano l’isola tra le regioni più virtuose d’Italia. In particolare, la procedura di donazione a cuore fermo nella nostra Regione è iniziata nel 2024 a compimento di un articolato percorso intrapreso dall’Assessorato regionale alla Sanità che, attraverso il Centro Regionale Trapianti, ha riunito e coinvolto tutti i professionisti del settore che hanno redatto il protocollo regionale per la donazione a cuore fermo. Un percorso che consentirà un’ulteriore preziosa risorsa per tutti i pazienti iscritti nelle liste d’attesa per trapianto.

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