Scuola digitale in Sardegna? Se ne parla molto nei corridoi della Regione Sardegna tra delibere, bandi, accordi di programma e conferenze stampa. Un po’ meno, per non dire quasi niente, dove l’argomento interessa davvero: a scuola. Il maxi progetto per la digitalizzazione dell’istruzione isolana, 125 milioni di euro a valere su fondi europei FESR e FSE, non sembra per ora aver inciso sul cammino degli istituti scolastici nell’isola: tra i punti prioritari della riforma, presentata ormai tre anni fa dall’Assessorato regionale alla Pubblica Istruzione, vi erano una LIM (lavagna interattiva) in ogni aula, un pc o tablet per ogni studente, la formazione degli insegnanti sui nuovi strumenti didattici e la produzione di contenuti digitali. Ma qual’è oggi lo stato della digitalizzazione nella scuola sarda? Da Nord a Sud dell’isola la situazione non sembra molto diversa: LIM pervenute ma ancora in fase di allestimento, formazione docenti in alto mare, zero tablet per gli studenti (ma la Regione sta provvedendo all’acquisto, come risulta da una delibera approvata il 12 settembre scorso), contenuti digitali questi sconosciuti.
Nel frattempo i singoli istituti fanno quello che possono: siti web gestiti in autonomia, piattaforme cloud gratuite su cui condividere materiali didattici, sperimentazione su registri on line per voti e assenze. Sono tanti gli istituti sardi che già utilizzano Moodle, strumento in rete dove caricare e condividere contenuti, mentre alcune scuole hanno creato piattaforme ad uso interno. “Tutte le nostre classi hanno già una LIM acquistata con i fondi del progetto regionale” precisa Peppino Loddo, preside del Liceo cagliaritano Siotto, “ma non sono pienamente operative e gli insegnanti non hanno ancora terminato la formazione. Prendiamo atto di questi grandi investimenti, ma la nostra scuola fa i conti ogni giorno con consistenti difficoltà strutturali e spesso ci tocca chiedere sacrifici agli studenti anche per acquistare la carta. Come vedo l’acquisto di tablet e lavagne interattive? Quando si investe sulla scuola va sempre bene, ma non vorrei che si ripetessero esperienze disastrose come il progetto Marte: aule di informatica praticamente inutili per cui si è speso moltissimo”.
Situazione simile all’Itis di Oristano: lavagne interattive sistemate e collaudate, ma ancora inutilizzate. E i tablet per gli studenti? “Lo abbiamo saputo dai giornali, spiega il vicepreside Antonello Pannella, “ma non è arrivata ancora nessuna comunicazione ufficiale”. In alcune scuole le LIM sono già operative da qualche anno, come alle medie “Alfieri” di Cagliari, “ma i libri digitali ancora non esistono: le usiamo per filmati e altri contenuti” conferma Daniela Rizzu, insegnante di francese. Al Liceo classico di Olbia le lavagne elettroniche sono ancora in fase di installazione, ma la dirigente ha le idee chiare: “La riforma digitale sarà certamente una rivoluzione epocale nella scuola, ma non bastano gli acquisti di attrezzature: serve una formazione omogenea e completa per gli insegnanti. Diversamente LIM e tablet serviranno a poco”.
In sintesi sembra che la digitalizzazione della scuola isolana sia demandata per ora a insegnanti pratici di informatica e muniti di spirito di iniziativa, e ben poco al costoso progetto regionale di cui per ora non si vedono gli effetti.
Francesca Mulas