“Ryanair ha appena comunicato l’addio definitivo ad Alghero: da oggi, 21 ottobre, i venti dipendenti assegnati a Fertilia saranno operativi altrove“. Lo annuncia il deputato di Unidos Mauro Pili, secondo il quale “la base del Riviera del Corallo, secondo le comunicazioni fornite oggi a piloti e personale di bordo da Dublino, verrà definitivamente chiusa dall’1 novembre”.
Non solo: dalle informazioni in mano al parlamentare sardo risulta che la compagnia low cost irlandese non ha “riprogrammato nello scalo catalano neanche la summer 2017”. “Un epilogo di gravità inaudita per il nord dell’Isola e per tutta la Sardegna”, commenta Pili. L’attacco è nei confronti del governo nazionale e regionale, che per l’ex presidente della Regione “si sono resi responsabili di un disastro senza precedenti, cancellando la base di Ryanair che ha rappresentato per quindici anni il principale strumento di sviluppo della Sardegna”.
“Un disastro annunciato – denuncia ancora Pili – prodotto dalla sciatteria di un ministro e di un governo regionale che hanno preso in giro tutti, portando al fallimento di uno dei progetti che avrebbe potuto cambiare la storia economica dell’Isola”. Rabbia anche da parte dei lavoratori di Ryanair, che speravano almeno nella prossima estate. “La perversa e illegale privatizzazione dell’aeroporto ha impedito che l’operazione Ryanair potesse concludersi con una nuova possibilità di rilancio”, insiste il leader di Unidos, per il quale “l’attuale governo regionale ha devastato i trasporti in Sardegna, a iniziare dai voli low cost, e ha messo in ginocchio la Sardegna tutta”. Le notizie riferite da Mauro Pili si inseriscono in un contesto reso già complicato dal licenziamento dei lavoratori dell’impresa di manutenzioni. “L’ha deciso la società toscana che avrebbe vinto la gara d’appalto con un ribasso del 30%, a conferma – attacca il parlamentare sardo – di una gestione tesa alla smobilitazione, un fatto che testimonia l’assoluta negligenza in difesa dei posti di lavoro dei dipendenti dell’area aeroportuale”.