Un referendum consultivo, per consentire agli oristanesi di dire sì o no al servizio idrico gestito da Abbanoa che si potrebbe tenere già in ottobre, magari nello stesso giorno in cui si voterà per dire sì o no alla Riforma costituzionale appena approvata dal Parlamento.
L’iniziativa è di due consiglieri comunali di opposizione, Salvatore Ledda (gruppo Idee Rinnovabili) e Giuliano Uras (Udc) che, però, puntano alla costituzione di un Comitato referendario trasversale e il più ampio possibile.
In sostanza gli oristanesi “saranno chiamati a dire se vogliono continuare a subire i disservizi di Abbanoa oppure tornare al passato, quando il Comune gestiva il servizio idrico direttamente e con ottimi risultati e dai rubinetti di casa usciva l’acqua pura” delle sorgenti di Bonarcado e di Santulussurgiu.
“Se diranno no ad Abbanoa gli oristanesi potranno continuare a bere acqua di sorgente. Se diranno sì al gestore unico dovranno invece rassegnarsi a bere l’acqua dell’inquinato Tirso” hanno detto Ledda e Uras ricordando che Abbanoa ha già deciso di chiudere le sorgenti di Bonarcado e Santulussurgiu, già in stato di quasi completo abbandono, e di spendere invece nove milioni per il nuovo potabilizzatore di Silì che sarà pronto solo nel 2018.
L’iter del referendum prevede la presentazione della richiesta al sindaco il quale dovrà portarla poi entro 15 giorni in Consiglio che deciderà sulla sua ammissibilità. A quel punto scatterà la raccolta delle firme.
