Gli esuberi Meridiana hanno individuato il nemico numero uno: Air Italy. Vogliono che la compagnia aerea gemella scompaia, che il vettore resti uno solo (ovviamente Meridiana fly), che venga elaborata una lista unica del personale per il rilancio dell’azienda, due anni di cassa integrazione e un accordo integrativo che deroghi al contratto nazionale. E’ questa l’ultima mossa partorita dall’assemblea dei lavoratori Meridiana che si è svolta questo pomeriggio al Museo Archeologico di Olbia. Una mossa disperata, che cerca di togliere dalle mani di Meridiana quella che gli esuberi individuano come la causa principale dei loro mali: Air Italy. I cui equipaggi, con contratti più “leggeri”, volerebbero al posto di quelli Meridiana in cassa integrazione e i cui aerei coprirebbero le rotte della compagnia con base a Olbia.
La proposta unitaria dei sindacati votata all’unanimità
I lavoratori riuniti in assemblea hanno dunque votato all’unanimità il documento proposto da Mauro Rossi (Cgil) ma accolto anche da Cisl, Ugl, Cobas, Usb e dall’associazione Cassintegrati Meridiana (Ali). Ne nasce una piattaforma unitaria che, partendo dalla premessa di ribadire un no a qualsiasi licenziamento, prevede questi punti: un accordo di Cassa integrazione di due anni; l’interruzione della fuoriuscita di qualsiasi tipo di attività, che coinvolgerebbe Meridiana a vantaggio di Air Italy per il comparto volo, ma che si estenderebbe a tutti gli altri settori, dal call center alle manutenzioni; l’unificazione in un unico vettore; la lista unica del personale; il rilancio produttivo aziendale e un accordo integrativo del Contratto collettivo nazionale del Trasporto aereo. Tutte richieste che sono state decisamente rifiutate da Meridiana e che confliggono decisamente con le previsioni del Piano industriale della compagnia aerea di proprietà del fondo Akfed.
Meridiana deve restituire gli incentivi ricevuti da Alghero. I sindacati chiedono la testa dei manager
L’assemblea dei lavoratori ha anche chiesto la sostituzione dei manager con due soli dirigenti del settore, pagati relativamente alla capacità di aumentare il volume dei voli e i ricavi della compagnia. Passando poi ad una alleanza con un partner che attivi un network globale. Non è la prima volta che i sindacati chiedono la testa del management, ma la nuova richiesta questa volta arriva a poche ore dalla bocciatura da parte dell’Unione Europea del patto che Meridiana aveva siglato con l’aeroporto di Alghero. Meridiana, infatti, avrebbe versato importi inferiori ai costi supplementari connessi alla sua presenza nell’aeroporto di Alghero grazie a specifici accordi conclusi dal vettore con il gestore dello scalo. Pertanto il “vantaggio indebito” dovrà essere restituito. La Commissione Europea per la Concorrenza presieduta da Joaquin Almunia ha dunque ravvisato un favore indebito a Meridiana che avrebbe costituito uno spreco di risorse pubbliche che avrebbero generato anche una distorsione della concorrenza. Sarebbe questo il caso dell’aeroporto di Alghero, dove Meridiana “avrebbe versato importi inferiori ai costi supplementari connessi alla loro presenza nell’aeroporto”. La decisione potrà comunque essere impugnata di fronte alla Corte di Giustizia europea.
Giandomenico Mele