Ennesima azione dell’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico contro il proliferare di centrali solari termodinamiche nell’Isola. Oggi ha inoltrato al ministero dell’Ambiente un nuovo atto di “osservazioni” nella procedura di valutazione di impatto ambientale (Via) relativa al progetto “Gonnosfandaiga ltd” – sede legale a Londra, fiscale a Macomer – nelle campagne del Campidano tra Gonnosfanadiga e Guspini, su un’area di 232 ettari, con potenza complessiva di 55 MW. Interessati alle osservazioni anche il ministero per i Beni e attività culturali, il Servizio valutazione impatti dell’assessorato regionale della Difesa dell’ambiente, il commissario straordinario dell’ex Provincia del Medio Campidano, i Comuni di Villacidro e di Gonnosfanadiga e, in particolare, la Commissione europea. Numerosi sono i motivi che hanno determinato la richiesta di pronuncia di incompatibilità ambientale del progetto da parte degli ecologisti, a integrazione della precedente istanza. Le aree interessate, infatti, rientrerebbero in zona agricola E dei rispetti strumenti urbanistici comunali. “In queste specifiche zone – sostiene il portavoce del Grig, Stefano Deliperi – possono essere autorizzati soltanto interventi relativi ad attività agricole e/o strettamente connesse, non certo attività di produzione energetica di tipo industriale, come centrali fotovoltaiche o centrali a biomassa non legate ad aziende agricole presenti nel luogo”. “Sono meramente speculative – attacca Deliperi – le finalità progettuali, al pari degli analoghi progetti presentati sotto l’ombrello del Gruppo Angelantoni in sinergia con la giapponese Chiyoda Corporation. I colossi dell’energia hanno avviato il progetto Archimede Solar Energy (ASE), società che si propone la realizzazione di ben quattro centrali solari termodinamiche a concentrazione per complessivi 389 Megawatt termici: a Flumini Mannu, fra Villasor e Decimoputzu (55 MW elettrici di potenza, 269 ettari interessati), a Campu Giavesu, nel Comune di Cossoine (50 MW elettrici di potenza e 160 ettari), nei terreni agricoli fra Giave e Bonorva (50 MW e 235 ettari), nelle campagne di Gonnosfanadiga (55 MW e 232 ettari)”. Sono stati sbandierati, senza comprovazione – denuncia l’associazione ecologista – un miliardo di euro di investimenti e 5 mila posti di lavori diretti e indiretti. Complessivamente quasi 900 ettari di terreni agricoli o con pascoli alberati interessati. Se i proprietari non cederanno i loro terreni con le buone, l’intenzione è quella di procedere con l’esproprio per ragioni di (preteso) interesse pubblico”.
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