“A nome delle istituzioni e del popolo bielorusso voglio ringraziare le famiglie e le associazioni di volontariato sarde per l’impegno concreto a favore dell’infanzia bielorussa e l’apprezzamento per il sostegno che la Regione, le amministrazioni comunali, le università dell’Isola garantiscono affinché questa solidarietà continui e si sviluppi in forme sempre più ampie ed efficaci allargandosi in tutti i settori di reciproco interesse. Il popolo bielorusso non dimenticherà mai coloro che nel momento della disgrazia hanno teso la propria mano per sostenere e aiutare. Grazie Sardegna“. Questo il messaggio scritto in una comunicato stampa dal console onorario in Sardegna in occasione del 32° anniversario dalla tragedia di Chernobyl.
“La Sardegna – continua la nota – continua a essere protagonista, dopo oltre tre decenni, di uno straordinario movimento di solidarietà che ha visto in questi anni oltre 30.000 bambini bielorussi ospitati nell’ambito dei programmi di accoglienza temporanea estivi ed invernali, accoglienze solidali che continuano ancora oggi, con gli arrivi in programma nei mesi di giugno, luglio, agosto e successivamente dicembre”.
Il 26 aprile del 1986 l’incidente nella centrale nucleare di Chernobyl è stato paragonabile all’esplosione simultanea di più di 100 bombe nucleari analoghe a quelle che nel 1945 avevano sterminato Hiroshima e Nagasaki. L’impianto, pur trovandosi in territorio ucraino, è distante solo sedici chilometri dal territorio della Repubblica Belarus e a causa dei venti che soffiavano la notte dell’incidente, verso nord, il 70 per cento del materiale radioattivo fuoriuscito è ricaduto proprio in territorio bielorusso. La regione di Gomel fu quella più colpita dalle conseguenze del disastro e oggi, come succede da trentadue anni, sono in programma una serie di manifestazioni per ricordare le vittime della tragedia e il sacrificio dei cosiddetti “liquidatori”, ossia il personale dei vigili del fuoco e della protezione civile che intervenne nelle zone colpite a prezzo della propria salute e della propria vita. “Da quel devastante incidente – continua la nota del console onorario – è nata una vera e propria diplomazia popolare dal basso che ha creato legami solidi e duraturi, oggi la Sardegna è un delle regioni italiane protagoniste della cooperazione con la Bielorussia”.