Il Tribunale del Riesame di Tempio Pausania si è riservato di decidere nei prossimi giorni sul sequestro da 133 milioni di euro disposto dal Gip in merito alla presunta maxi evasione legata alla vendita della Costa Smeralda nel 2012. Questa mattina si è svolta l’udienza sull’istanza presentata dai legali di Stefano Morri, uno degli avvocati che avrebbe perfezionato la compravendita della Costa Smeralda nel passaggio tra la Colony Capital dell’imprenditore statunitense Tom Barrack e il Fondo Sovrano dell’emirato del Qatar. Per la Procura si tratterebbe dell'”amministratore di fatto” della società, per il quale ha chiesto e ottenuto il congelamento di beni e denaro contante per oltre 10 milioni. “Il nostro assistito è l’avvocato civilista della Colony e come tale ha agito all’interno della società, mancano nell’accusa i presupposti di imputabilità, in quanto Stefano Morri non ha ricoperto il ruolo di amministratore di fatto della società ma di professionista” spiegano i difensori Agostinangelo Marras e Francesco Arata. In aula il procuratore Domenico Fiordalisi ha inoltre sollevato “un’eccezione pregiudiziale” sul rinvio dell’udienza (che aveva portato lo stesso procuratore a ricorre in Cassazione) contro il decreto del tribunale di Tempio di posticipare di oltre una settimana la decisione sul sequestro probatorio da 133 milioni. Il mancato rispetto del termine di dieci giorni dal deposito di atti in cancelleria per la fissazione dell’udienza del Riesame, secondo il Pm, priverebbe il tribunale del potere di decidere sul merito della richiesta di Riesame. Per l’avvocato Marras, se così fosse, “decadrebbe anche il sequestro per equivalente”.
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