Cagliari, la strage dei “tossicodipendenti di prima generazione”

Un tempo si diceva che era entrata nel mercato una partita di eroina “tagliata male”. Questa volta – dopo cinque morti per overdose in poche settimane (il conto comincia il 27 aprile) a Cagliari – il dubbio è un altro, anche se il risultato è lo stesso. Il dubbio è che sia stata immessa nel mercato della droga confezionata “troppo bene”, cioè una miscela sconosciuta nelle prassi e nelle abitudini dei tossicodipendenti del capoluogo sardo. Si ipotizza che possa trattarsi di “speed ball”, un cocktail micidiale di eroina e cocaina.

E’ esattamente quanto è accaduto di recente in una delle aree di spaccio più tristemente note in Italia, i quartieri di Secondigliano e di Scampia. L’apparizione dello speed ball, venduto a 40 euro a dose e spesso accompagnato dall’uso di alcolici per prolungarne l’effetto, è la causa della maggior parte di morti per overdose nel Napoletano. Sta accadendo lo stesso a Cagliari?

L’ultima morte – quella di una donna 38enne di Carbonia, Anna Rita Pambianco, ha consolidato il sospetto della presenza di una eroina ‘diversa’. Anche nel suo caso, come nei quattro precedenti, quando sono arrivati i soccorsi era ormai troppo tardi. La donna è stata trovata morta, vegliata dal suo cane, in un appartamento del quartiere di Is Mirrionis.

Ma l’allarme era scattato – secondo quanto riferisce l’Unione sarda oggi in edicola – alcune settimane fa quando, la mattina del 29 aprile, nei parcheggi dell’Ospedale Ss Trinità, era stato trovato morto un 40enne ed era stato salvato in extremis un suo amico 35enne. Due giorni prima, il 27 aprile, c’era stata la morte di un uomo di 35 anni a Decimomannu, la prima della tragica serie.

La tragedia avvenuta nel parcheggio dell’ospedale di Is Mirrionis suggerì al procuratore capo Mauro Mura e al pubblico ministero Danilo Tronci di ordinare controlli presso gli ospedali di Cagliari e provincia e anche presso le associazioni di soccorso per verificare se ci fossero stati altri casi di overdose che, per il fatto di non essersi conclusi tragicamente, non erano stati adeguatamente segnalati.

Gli altri casi sono avvenuti l’11 maggio quando è morto, sempre a Is Mirrionis, un uomo di 45 anni. E il 28 maggio quando è deceduto un tossicodipendente di 51 anni che era stato ricoverato all’inizio del mese. Infine la 38enne di Carbonia.

Intervistato da l’Unione sarda, il questore di Cagliari Filippo Dispenza ha confermato che la pista investigativa riguarda la qualità della droga. La suggerisce anche l’età delle vittime: 40/50enni, cioè tossicodipendenti della prima generazione. Uomini e donne dal fisico debilitato e probabilmente ‘abituati’ ad altri prodotti. “Non si tratta di un allarme – ha detto Dispenza – anche perché il consumo di eroina è in netto calo. Ho letto da poco il rapporto dell’Onu sul consumo di eroina in Europa e in Italia e secondo la statistica è in diminuzione. Io credo invece che i decessi siano provocati dalla qualità della droga, spesso troppo pura”.

N.B.

 

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