Se il comparto della pesca in acque interne è prossimo al collasso non è colpa dei cormorani ma della cattiva gestione delle zone umide, dell’inquinamento e di opere pubbliche spesso disastrose. Così il Gruppo di intervento giuridico replica alla richiesta di autorizzazione al “contenimento controllato” dei cormorani avanzata ieri dalle cooperative e dai consorzi concessionari dei diritti di di pesca negli stagni dell’oristanese. “Mai un briciolo di autocritica, la colpa e sempre e solo dei cormorani” ironizza il portavoce del Grig, Stefano Deliperi, contestando i numeri dichiarati dai pescatori. Secondo gli ambientalisti è vero che c’è una sensibile presenza nidificante e svernante, ma non c’è alcun censimento validato e nessuna stima ufficiale dei pesci predati e quindi i dati drammatici forniti dai pescatori (12 mila cormorani negli stagni dell’oristanese che tra ottobre e aprile si mangiano almeno cinque tonnellate di pesce al giorno) non hanno alcuna attendibilità. E oltretutto, spiegano accora gli ecologisti, le campagne di abbattimento degli anni scorsi non hanno portato ad alcun risultato concreto.
Sequestrate quattro tonnellate di marijuana in una azienda agricola di Ozieri, un denunciato
Quasi quattro tonnellate di marijuana sono state sequestrate dalla Guardia di finanza in una azienda agricola di Ozieri…