Olbia, la bellezza ha un nord e un sud. Isola Bocca, il faro divide il paradiso

Arrivando dal mare, la cartolina di presentazione è quella: un faro che sembra sospeso sull’acqua. È l‘isola della Bocca, a duecentocinquanta metri dal porto commerciale di Olbia. L’antica Terranova, capoluogo della Gallura. Quando i turisti sanno di essere vicinissimi all’approdo, quel piccolo gioiello bianco-grigio è la prima cosa che si vede.

Era il 1887, quando il faro di Olbia si accese per la prima volta. Nelle giornate di nebbia, il sistema invia ogni trenta secondi un segnale che corrisponde alla lettera B dell’alfabeto Morse e si può captare sino a una distanza di tre miglia. Da quel punto del porto, si può scegliere indistintamente il nord o il sud, tanto lo spettacolo è identico: baie e spiagge una di seguito all’altra, colori di mare e di verde che diventano indimenticabili cromatismi.

Il limite marino più a sud di Olbia è però un’altra isola, Tavolara, che dà nome all’omonimo parco marino e si caratterizza per un maestoso massiccio calcareo alto 565 metri. La spiaggia più famosa è Spalmatore di Terra. È una striscia di sabbia dove crescono i gigli di mare. Sullo sfondo cespugli di ginepro, rosmarino e lentischio.

Risalendo verso il faro, ma con Tavolara ancora di fronte, ecco Porto Istana, dove il bianco dell’arenile sembra fatto apposta per dare risalto all’acqua smeralda. Poi ecco la spiaggia del Dottore, dove il sabbia-borotalco si alterna a piccoli ciottoli colorati. Tutto intorno granito e macchia mediterranea. Questa è la frazione di Murta Maria. L’ultimo tratto di spiaggia prima della città si chiama Le Saline: qui i colori cambiando. La sabbia tende al rossiccio ed è a grana grossa.

A nord del faro, superato il porto industriale di Cala Saccaia, ecco Pittulongu, un borgo vissuto tutto l’anno. Il tratto costiero che corre a settentrione è diviso in spiagge. La prima si chiama La Playa, è la più grande e quella dove la bassa marea regala un indimenticabile effetto specchio. A seguire Lo Squalo, Il Pellicano e Mare Rocce. Infine l’insenatura di Bados, la baia intensamente verde. Fuori e dentro l’acqua.

Al Comune di Olbia apartiene anche Porto Rotondo, il confine sud della Costa Smeralda. Un fazzoletto di terra costellato di ville sul mare. In tutto cinquecento ettari tra i golfi di Cugnana e Marinella. Con una cartina al seguito, una mappa digitale, il giro delle spiagge si fa rapidamente: Ira, Sabina, Sassi, Rudargia. Ciascuna coi suoi profumi. Intensamente Sardegna.

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