La sacralità dell’acqua è sotto la terra. Santa Cristina, la magia di un santuario

Il culto dell’acqua, la maestria architettonica della civiltà nuragica e il rapporto tra la ‘sacralità’ e i fenomeni atmosferici. Questo il grande fascino del pozzo sacro di Santa Cristina, nel territorio di Paulilatino in provincia di Oristano. Una struttura perfetta, costruita nel dodicesimo secolo avanti Cristo, in cui una scalinata composta da venticinque gradini si addentra sottoterra per celebrare il culto dell’acqua, fonte di vita e di prosperità. Venticinque gradini, che si restringono man mano che si arriva fino alla cella dove è situato il pozzo, che sono coperti da architravi sistemati in maniera speculare tanto da creare l’effetto di ‘scala rovesciata’. Il pozzo è circondato da un recinto sacro che prende il nome di themenos costruito con blocchi di basalto lavorati e sistemati con tecniche tali che dimostrano la grande capacità dei nuragici di creare strutture architettoniche perfette.

La discesa nelle viscere della terra regala un senso di grande suggestione, la sensazione di immergersi nel ventre della terra per celebrarne la vita. L’acqua proviene da una falda perenne che la riversa nella vasca scavata nella roccia, che si trova alla fine della scalinata. Il pozzo sacro di Santa Cristina ha un rapporto stretto con i fenomeni della natura che si legano in maniera molto suggestiva alla struttura. Nel mese di settembre, dal 21 al 23, a mezzogiorno e a marzo dal 18 al 21, alle undici, in occasione degli equinozi, il sole illumina perfettamente il fondo del pozzo sacro attraverso le scale sino a toccare l’acqua. L’effetto per chi entra nel pozzo è avere due ombre una che si proietta nell’acqua e l’altra che scende dalla camera a testa in giù.

Nelle vicinanze del pozzo sacro ci sono i resti dell’insediamento nuragico dove di particolare fascino è la ‘capanna delle riunioni’: una strutta tonda del diametro di dieci metri, pavimentata e che presenta una seduta circolare. Nella stessa struttura ci sono altri ambienti, probabilmente alloggi o botteghe del mercato aperto durante le celebrazioni religiose. Nel complesso archeologico a qualche centinaio di metri dal pozzo c’è il secondo nucleo nuragico dove sorge il nuraghe Santa Cristina che risale al quindicesimo secolo avanti Cristo. Tutta l’area dunque rappresenta una testimonianza di quanto la civiltà nuragica fosse evoluta sia dal punto di vista della realizzazione architettonica sia per la conoscenza dei fenomeni naturali. Una vera e propria immersione nel fascino e nelle leggende della storia sarda.

 

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