“Eravamo di passaggio” cita uno striscione esposto dal gruppo Commando di Sassari. Sì, questa Dinamo in difficoltà doveva essere la vittima sacrificale della corazzata Armani Milano che questa coppa se la giocava in casa. Dovevano essere di passaggio i giocatori di Sacchetti dopo tre sconfitte in quattro partite ed un morale bassissimo. Milano è Milano, ma la storia insegna che le partite si giocano sul campo e non solo davanti a scommesse sulla carta.
Via Milano, via Reggio Emilia, via pure Siena che a Sassari aveva vinto con molta autorità, e la coppa arriva nelle mani di un Travis Diener mvp della gara che bene ha fatto a rimanere in Sardegna, invece di cedere alle lusinghe di Milano o Siena. “It’s incredible!” urla ai microfoni di Raisport e davanti a tutti i giornalisti presenti, italiani e non.
Ma i veri protagonisti sono i tifosi. A Sassari sono partiti i caroselli per la città, uomini e donne che sventolando il bandierone biancoblù hanno cominciato a fermare le auto di passaggio e si sono diretti nelle piazze a cantare e ballare. Perché questa è la notte di chi ha sempre sperato qualcosa di speciale ma sottovoce, caso mai qualcuno sentisse il portasfiga di turno. Uno degli striscioni presenti al palas dice “a fora li pindacci”, e viene esibito anche nelle strade affinché nessuno possa spegnere questo jukebox di emozioni che circola in ogni angolo di Sardegna sportiva.
I complimenti arrivano da tifosi delle altre squadre, da Brindisi come da Bologna e Venezia. Quindi da tifosi siciliani legati dallo spirito mediterraneo, e addirittura da ogni parte del mondo, compreso quel Qatar che tra qualche giorno sarà sempre più vicina. Al coro si aggiungono anche i cagliaritani, restii a parole ma stretti ai sassaresi nei fatti. Infatti la Dinamo questa sera ha scritto una pagina storica di una regione intera e non di una singola città. Nel nome di Dino Milia, Pinuccio Mele, Giovanni Cherchi e soprattutto Stefano Sardara.
Simone Spada