Il sardo Sirigu difende la porta della Nazionale dagli amici del sardo Zola. Che tifa per lui

Questa sera contro l’Inghilterra, Salvatore Sirigu difenderà i pali dell’Italia al posto del capitano Gigi Buffon. Una seria distorsione alla caviglia dell’estremo difensore della Juventus ha spalancato le porte del campo al ragazzone di Siniscola, che, a questo punto, potrebbe ritrovarsi in campo per tutte e tre le gare del girone. E dire che, ironia della sorte, aveva rischiato nelle ultime settimane di non partire a causa di una brutta contusione. Tanto che Cesare Prandelli aveva dovuto chiamare il portiere del Parma Antonio Mirante come riserva. Oggi, invece, sarà in campo da titolare.

Sirigu non è il primo sardo che veste la maglia della nazionale né il primo ad avere l’opportunità di giocare ai mondiali. Franco Cuccureddu infatti partecipò a un mondiale, quello del 1978 in Argentina, giocando ben cinque gare e trovandosi a gareggiare con i padroni di casa – che poi vinsero il titolo – e il Brasile di Zico e Nelinho. L’Italia arrivò quarta esprimendo, assieme all‘Olanda, il miglior calcio del torneo. Altri sardi in nazionale sono stati Gianfranco Matteoli, Antonio Langella, Andrea Cossu e Marco Sau. Ma hanno avuto troppo poche chiamate per lasciare un ricordo significativo.

Al contrario di Gianfranco Zola: la prima convocazione nel 1991, poi la conferma per il mondiale americano del 1994 dove il ragazzo di Oliena vive uno dei momenti più drammatici della sua carriera: il 5 luglio Arrigo Sacchi decide di schierarlo nel secondo tempo degli ottavi di finale contro la Nigeria. È il giorno del suo compleanno e Zola a maggior ragione ci tiene a far bene, ma alla prima occasione perde palla dopo un contrasto, prova a riprendersela e l’avversario nigeriano si butta a terra come colpito da una fucilata. L’arbitro messicano Arturo Brizio casca nella messinscena e manda Zola negli spogliatoi con un rosso diretto: il mondiale per lui finisce lì.

E finisce male anche l’Europeo del 1996 in Inghilterra. Proprio dai nostri avversari odierni: c’è infatti un “filo britannico” che lega il campione sardo di oggi a quello di ieri. Per Zola l’inizio non è buono: sbaglia il rigore decisivo per il passaggio ai quarti contro la Germania. Ma l’errore non dissuade il Chelsey dall’acquistarlo (nel 1996, per 12,5 miliardi di lire). Cominciò così la carriera inglese di Zola, illuminata dal gol segnato il 12 febbraio del 1997 proprio contro l’Inghilterra allo stadio di Wembley dove prima di lui (nel 1973) era riuscito ad andare in gol solo Fabio Capello. E consacrata nel 2004 dalla nomina a ufficiale dell’Impero britannico.

Sirigu non segnerà alcun gol: il suo compito è quello di non subirne. Immediato gli è giunto l’appoggio di Buffon che, sui social network, ha scritto: “Ci sono molti modi per essere importante, anche se non si è protagonista in campo… quindi forza grande Salvatore. Forza magici ragazzi…”. Poi sono arrivati la fiducia di Prandelli e il supporto dei compagni. Quella di oggi sarà già una gara cruciale per il prosieguo nel girone e il passaggio del turno e tutti speriamo che il ragazzo di Nuoro dia un dispiacere agli amici del ragazzo di Oliena. Che tifa per lui.

Simone Spada

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