Rebus portieri per il Cagliari, dal mercato zero risposte

A volte le occasioni bisogna coglierle al volo. Quando la scorsa estate la Fiorentina è andata vicinissima ad Agazzi e nel mentre il Cagliari stava per cedere Nainggolan per prendersi il portiere Bardi e il centrocampista Benassi, Cellino disse no. Voleva una squadra che puntasse all’Europa League, e Michael e Radja erano troppo importanti per affidarsi a due giovani di talento. Costo dell’operazione: 18 milioni a favore del Cagliari, più il possibile riscatto dei nuovi arrivati. Un affare unico vedendolo cinque mesi fa, ancor di più oggi alla luce dell’attuale stagione della squadra rossoblù.

Trovare un portiere non è per niente facile. Andare all’estero è un azzardo, in Italia il materiale è scarso o improponibile. Oggi la Fiorentina ha rinunciato apparentemente ad Agazzi, il Torino ha deciso di tenersi il sempre tremendo Padelli e l’Udinese lo vuole solo con uno scambio. La contropartita è Kelava, un secondo che non diventerà mai titolare. Ci sono portieri infatti che hanno la carriera segnata, come i Rampulla o gli Orsi. Sono quelli che hanno capito il loro destino, il cui lavoro dietro le quinte è prezioso per il primo portiere. Compensano la loro sufficiente qualità sul campo con un’ottima qualità in allenamento, sengo che a volte i consigli valgono più di un rigore parato.

Il portiere bravo è quello che si sa esaltare. A Cagliari è così: per questo nella mente dei tifosi rimangono Antonio Chimenti, Marco Storari, Mario Ielpo. Rimane anche Valerio Fiori, che per quanto “saponetta”, fece dei miracoli assoluti sia in coppa Uefa che in campionato. Rimane Federico Marchetti, sebbene i suoi ultimi mesi in Sardegna, dispute con la società a parte, furono gestite sull’onda di un malcontento generale: nonostante ciò divenne titolare ai mondiali del 2010, con gli esiti infausti che conosciamo. Rimane Alessio Scarpi, che sebbene attaccato sul personale, rimarrà come il titolare inamovibile di Giampiero Ventura e il Cagliari della rinascita – e successiva decaduta – di fine anni ’90. Sarebbe rimasto Marco Fortin se contro la Juve, sempre la Juve, non avesse incappato nella peggior gara della sua carriera. Non rimangono invece i sardi, i tanti sardi che la società ha ceduto negli annii senza dar loro una possibilità: ad esempio un Simone Aresti, relegato in seconda divisione alla corte di Ninni Corda, quando non sfigurerebbe in Serie A viste le alte potenzialità e la lucidità.

Il fatto è che il Cagliari non ha mai avuto fortuna con gli stranieri. Passi Avramov, che però il presidente vuole fuori dalla Sardegna prima possibile, gli altri hanno fatto cilecca: Pascolo, Katergiannakis, Carini sono noti più per le loro lacune che per le loro parate. Tutti accomunati dal non saper parare in diagonale, sono stati accantonati dopo poco. Rischia di fare la stessa fine Antonio Adán Garrido, discreto finché tutto va bene, terribile quando le cose si fanno serie. Tale da non saper tenere il buon tiro dalla distanza di Marchisio, non saper anticipare la palla sul terzo gol, e non trattenere il non irresistibile tiro di Llorente che porterà in porta Lichsteiner.

La sensazione è che senza questi errori, il Cagliari non avrebbe subito una batosta tale. Tanto che aveva sfiorato il vantaggio e la Juve era in affanno senza il suo faro, Andrea Pirlo. Dice bene Giorgio Porrà quando spiega che la psicologia di un portiere va in tilt dopo un errore, soprattutto se dopo pochi istanti ne arriva un altro, e quindi un altro gol. Però tutti sapevano di che pasta era fatto questo ragazzo spagnolo portato in auge da Mourinho più per dispetto contro Casillas che per una volontà vera e propria. Infatti dopo cinque partite ed una sequenza di errori, gli venne preferito Diego López, ancora oggi nel Real Madrid in aperta alternanza col capitano della nazionale spagnola.

Per questo rispunta Agazzi, l’usato sicuro un po’ appannato. Almeno per non mandare in rovina questa stagione, in attesa di ritrovarsi tra i piedi qualche ragazzotto dalle buone speranze. Magari proprio Bardi, visto che la caduta libera del Livono pare non voglia arrestarsi.

Simone Spada

(immagine da mondocalcio.info) 

 

 

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