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Quel pasticciaccio brutto di viale La Playa che rischia di affondare il Cagliari

“Quer pasticciaccio brutto de via Merulana” fu uno dei successi letterari più grandi di Carlo Emilio Gadda. Un giallo che raccontava di un caos: quello di persone, cose e linguaggi. Lo stesso caos che nell’ultimo mese aleggia sulle teste del Cagliari Calcio e dei cagliaritani, sempre più sconcertati dalle azioni del presidente Massimo Cellino. In coda agli ultimi fatti e alla chiusura del calciomercato, occorre fare un po’ di chiarezza.

Massimo Cellino è il nuovo proprietario del Leeds, squadra che milita nella Championship inglese. La notizia è ufficiosa ma non manca molto all’ufficialità, giusto le ultime carte e la decisione della dirigenza FA, tutte operazioni ad alto rischio che potrebbero far saltare l’accordo in pochi istanti. Però la destituzione del manager Brian McDermott avvenuta ieri e avviata in base agli ultimi risultati negativi della compagine in lotta, teoricamente, per i playoff promozione, vede la mano di Cellino. Una destituzione che nelle intenzioni ha quella di trovare un posto all’amico Gianluca Festa, discreto conoscitore del calcio d’oltremanica ma anche tenutario di poca e scarsa – nei risultati – esperienza in panchina. I tifosi del club dello Yorkshire hanno reagito infuriati per l’esonero, bloccando i varchi d’accesso della struttura che ospita gli uffici del Leeds nel tentativo di non far uscire Cellino e Festa, presenti per concludere alcuni dettagli. I due, fortuna loro, avevano già lasciato la sede. Il presidente del Cagliari ha giustificato la sua decisione dicendo alla stampa inglese di esser stato ferito dalle esternazioni di McDermott sui giornali, accusandolo di aver fatto di tutto per farsi cacciare.

A Cagliari le voci non si fermavano e tornava di moda una notizia già annunciata una settimana fa, ovvero l’interesse di Massimo Moratti a rilevare la società. È un interesse reale non supportato dai fatti, se non da un pranzo tra i due Massimo in cui si è discusso di tante cose – non solo di calcio. Il pro è che i Moratti hanno intenzione di investire in Sardegna, e addirittura di venirci a vivere. Il contro è che la ferita dei pochi successi con l’Inter nonostante sforzi e debiti non si è rimarginata, senza contare che è ancora uno dei soci di minoranza del club neroazzurro e che negli ultimi tempi la stanchezza si è fatta sentire. La volontà però pare quella di rilanciarsi, e Cagliari è una piazza diversa da quella di Milano, più aperta e suggestiva.

Tutte le altre voci, tipo quelle di presunti compratori europei, sono false. Gli emiri sono in vantaggio, giovedì erano a Cagliari per un sopralluogo e per discutere con alcune personalità della città su eventuali progetti, sportivi e non. La loro offerta è buona, ma forse non abbastanza: 70 milioni infatti non bastano. Per questo, nonostante manchi poco al passaggio di consegne, la trattativa non si è ancora conclusa. E per questo pare che questi nuovi, presunti compratori non siano altro che voci messe in circolo per convincere gli emiri ad alzare la posta in palio. Solo che a tirar a lungo la corda, questa potrebbe spezzarsi: Cellino potrebbe ritrovarsi con due squadre da mantenere, e molti problemi dall’una e dall’altra parte.

In questo ballo di voci e notizie ufficiose ma non ufficiali, il pasticciaccio brutto del Cagliari si è attuato nel mercato appena concluso. Sono partiti Nainggolan, Agazzi, Adan e Ariaudo per fare spazio ad Adryan, Vecino, Silvestri e Bastrini. In pratica non abbiamo il sostituto dii Nainggolan né quello di Ariaudo, mentre sulla fascia sinistra si trovano ben tre giocatori per un maglia. Nell’intento di fare il mercato per due squadre, con tanto di Julio Cesar al Leeds – assieme a Tabanelli e Cacia, Cellino si è dimenticato che i tempi nell’ultimo giorno di mercato tendono a ridursi in maniera drastica. Per questo Danilo Avelar, che aveva chiesto di esser ceduto per giocare di più, si ritrova costretto a disfare le valige pronte per l’approdo in Inghilterra e rimanere in Sardegna.

Un pasticciaccio brutto quello di viale La Playa che potrebbe avere anche delle ripercussioni sulla squadra. Il Cagliari pare non essere più una priorità del suo presidente e fino all’arrivo di nuovi proprietari le cose non sembra possano cambiare. La squadra oggi è sì competitiva ma decisamente indebolita, piena di giovani di belle speranze ma senza alcuna esperienza nel calcio che conta. Per non naufragare davanti all’intraprendenza delle dirette concorrenti, occorre che questi ragazzi crescano il più velocemente possibile e si affianchino ai senatori per non naufragare nelle zone pericolose della classifica. Questa operazione deve avvenire sin dalla gara con la Fiorentina di questa sera, cruciale per non veder ridotta ad una sola unità la quota salvezza. A quel punto tenersi a galla potrebbe essere sempre più difficile, e la squadra potrebbe pagare colpe non proprie.

Simone Spada

 

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