Mi allontano per un po’ da questo calcio senza gioia

Luca Pennisi, il presidente dei Giuristi Rossobù, ha deciso di prendersi un sabbatico. Per una ragione semplice, che in queste righe spiega: non ne può più di questo calcio che si gioca soprattutto fuori dagli stadi. E che diventa il luogo delle prove muscolari di diverse fazioni politiche. Lo comprendiamo. Anche se, naturalmente, speriamo che questo momento di amarezza passi al più presto. Grazie Luca, e arrivederci. Sardinia Post

La partita più lunga della stagione inizia ben lontano dallo stadietto e finalmente, dopo un estenuante tira e molla, si gioca davvero a Is Arenas.

Inutile ripercorrere tutti i passaggi burocratici e giudiziari che alla fine hanno portato a questo Cagliari-Milan qui a Quartu: sarebbe estremamente noioso, e poi tutti sanno tutto perchè ne hanno parlato in lungo e in largo i media.

Sarebbe inutile e, per certi versi, sarebbe doloroso. Perché se è vero che la tenacia e gli sforzi della società Cagliari Calcio sono stati premiati, e questo ci soddisfa, e anzi ci inorgoglisce, molti tifosi, e io sono fra questi, allo stadietto non riusciamo a goderci la partita come avremmo voluto.

Anzi, ce la godiamo poco o nulla. Chiaro che un tifoso va alla partita per vedere vincere sempre la squadra del cuore. Ma, specie se il tifoso è di una meravigliosa squadra provinciale come il Cagliari, che purtroppo vince poco, e ancor di più se, come il sottoscritto, gli “anta” sono arrivati da un pezzo, il risultato conta sempre meno.

E dunque non è la partita che aspettavamo. Perché anche se il Cagliari coglie un buon pareggio, prevale ugualmente la sensazione di grande stanchezza e nausea per la battaglia amministrativa e giudiziaria degli ultimi otto giorni.

Chiaro che se il calcio si impantana nei meandri degli uffici e nei corridoi dei palazzi di giustizia, non è più calcio.

Voglio comunque evidenziare la normale correttezza del Milan che, come ha sottolineato il comunicato della Lega di venerdì, si è resa disponibile sino all’ultimo per giocare a Quartu così come, ricordate?, a suo tempo aveva fatto l’Atalanta.

Non posso esimermi dal sottolineare che, invece, decisamente poco sportive sono state a suo tempo la Roma e quell’altra squadra, dal nome impronunciabile, che continua a proclamare apoditticamente e contro ogni evidenza, di avere stile.

Lo vedete? E’ un commento di calcio? No di certo. Qua a Cagliari non si riesce più a parlare di calcio da troppo tempo per ragioni non sempre chiare, tanto che ci hanno rotto il giocattolo e non riusciamo più a divertirci.

E’ un peccato perche’ questo gioco, che per molti è il più bello del mondo, è davvero spettacolare, entusiasmante e coinvolgente, con le sue contraddizioni e i suoi eccessi ed anzi, forse lo è proprio per questo.

Ed in questo strano mondo del calcio noi tifosi Rossoblu siamo particolari e ci riconosciamo: siamo sempre e comunque – e questa delirante vicenda lo ha confermato – un mirabile ed equilibrato mix tra il rosso della passione e il blu della ragione. E’ anche per questo che ci identifichiamo così profondamente con il cromatismo della nostra meravigliosa maglia.

Ma purtroppo si è frainteso l’approccio sereno al calcio che abbiamo qui a Cagliari perché evidentemente la pacatezza, la pazienza ed il rispetto, in un mondo come questo, sono considerati segno di debolezza o disinteresse e autorizzano persino le Istituzioni a vessare il prossimo con una arroganza e violenza ormai intollerabili.

Ormai l’extra calcio sta diventando dominante sul calcio che è diventato, a Cagliari, solo l’occasione per misurare la forza tra opposte fazioni sempre più politiche.
Noi siamo per il calcio, con i suoi pregi e difetti, con le sue esagerazioni, anche con le sue esasperazioni, ma per il calcio.

Francamente non sembra esserci più la possibilità di parlare inutilmente di calcio come piace a noi, per liberare la mente dalle fatiche della settimana trascorsa e prepararsi alla successiva.

Credo che passerà, anche questa ma dall’inizio del campionato si sono susseguiti una serie di fatti che hanno inaridito la vena ironica e vagamente dissacratoria che ha sempre caratterizzato il nostro approccio al calcio e la nostra passione per il Cagliari. Nulla è cambiato veramente ma sento che l’ironia allegra e scanzonata rischia di trasformarsi in sarcasmo.

La delusione è troppo forte e per questo, in attesa di recuperare la necessaria serenità, voglio solo rintanarmi nel silenzio in attesa che passi questo triste momento e si possa finalmente ricominciare a parlare di calcio e del Cagliari prima, unica ed eterna passione.

Luca Pennisi

www.giuristirossoblu.it

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