Il Vento di Sardegna ha battuto le bufere dell’Oceano. Andrea Mura, una vittoria storica

Andrea Mura ha compiuto una impresa che non ha precedenti nella storia della vela sarda e che riempie di gloria la vela nazionale. Vincere la Ostar, la traversata in solitario dell’Atlantico, stracciando tutti, compreso il trimarano favorito, il Branec IV del francese Roger Langevin, lasciato a undici ore di distanza,  è un primato da guiness.

Solo l’errore fatto in partenza, dopo essere stato speronato e distratto nel passaggio della prima boa al largo della costa inglese, che lo ha costretto a tornare indietro e ripartire ultimo con tante ore di ritardo, gli ha impedito di battere anche il record assoluto della traversata, rimasto a Paolo Soldini.

Molti altri si sarebbero ritirati, non Andrea che sapeva di essere di un livello superiore e capace di qualsiasi recupero. In gara quasi solo contro se stesso.

Rispetto al record assoluto di Soldini rimane qualcosa di molto più importante dal punto sportivo e umano in questo suo schiacciante successo: 1) La furia del suo recupero, dopo esser tornato indietro e ripartito; 2) La maestosità dei  sorpassi al centro della bufera, nell’occhio del ciclone, rischiando la vita col timone in mano senza potersi neanche sedere sul pozzetto per due giornate col vento che fischiava oltre 30 nodi e le onde giganti che tentavano di sbalzarlo.3) La forza mentale di chi non molla di fronte alle avversità e sfrutta a dovere il gioiellino tecnologico che ha messo a punto in mesi e anni di preparazioni.

Tre motivi che fanno di Andrea un gigante di Monte Prama.

E’ stato il successo della tecnologia, della caparbietà dell’intelligenza, della forza fisica e mentale di un campionissimo della vela che iscrive il suo nome ai vertici mondiali.

Andrea ha calzato e condotto la sua barchetta di 15 metri (50 piedi) nell’Oceano, come una top-model indossa il vestito più elegante in una sfilata di moda e calamita gli occhi di tutti in passerella. Noi sardi, piccoli-grandi uomini, abbiamo adesso di diritto un monumentale personaggio e Vento di Sardegna, una barca coi Quattro Mori, che ci catapultano dove non siamo mai stati, ai vertici della vela mondiale.

Il mare, per millenni è stato per noi sardi presagio di cattive notizie, perché da li arrivavano i nostri conquistatori. Il mare e la vela, diventano adesso motivo di vanto e di orgoglio.

“La gente non si rende conto del valore del successo di Andrea – mi ha detto subito dopo l’arrivo Jaime Manca di Villahermosa – vincere la Ostar, come ha fatto lui stracciando tutti, compresi i maestri francesi, equivale a vincere un mondiale di calcio per una nazionale”.

Jaime è uno che se ne intende e che conosce Andrea sin dai tempi della Coppa America quando erano compagni di barca col Moro di Venezia di Raul Gardini. Anche lui vuole venire a New York ad abbracciarlo e dimenticare i ‘formaggini’ di Is Arenas e le nostre pastoie burocratiche.

Vento di Sardegna è un motivo di orgoglio sardo senza condizionamenti. In uno dei miei precedenti blog, il giorno del varo, avevo paragonato Andrea Mura ad altri grandi sardi ‘pitticcheddus ma tottu succiu’ come Gianfranco Zola o Paolo Fresu che esportano il nostro stile e la nostra anima nel mondo.

Andrea Mura aggiunge la fotografia del nostro vento e del nostro mare, non quello da cartolina per prendere il sole d’estate, ma quello di un velista gigantesco, che sa domare e guidare la sua barca ‘a pelo’ come un cavallo di razza.

Ieri, subito dopo essere arrivato a Newport, Andrea mi ha chiamato al cellulare dall’America proprio mentre stavo conducendo le premiazioni del Chia Classic. La sua voce serena, pacata, quasi riposata, nonostante l’impresa titanica appena compiuta, mi chiedeva se allora si sarebbe fatta questa festa per lui a New York, venerdì prossimo, all’ombra della statua della Libertà.

Ci tiene a dividere con noi concittadini sardi a New York e con le eccellenze del mondo della vela mondiale questo suo successo. E’ un onore che gli spetta, un premio per aver aperto alla Sardegna una finestra luminosa finora sigillata.

Poni potenza Andrea, ai piedi della statua della Libertà vorremo immolarti in piedi su Vento di Sardegna col tuo viso abbronzato, pulito e tenace, col sorriso soddisfatto di chi sa che d’ora in poi quando diremo SARDEGNA nel mondo, tra chi ama la vela, la risposta del nostro interlocutore sarà…..” Ah Sardegna..Andrea Mura, Vento di Sardegna….”.

Pietro Porcella

 

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