Il Cagliari stecca ancora pareggiando con il Venezia. Squadra spenta e priva di personalità.

Una partita non da ultima spiaggia, ma di quelle che potevano , e dovevano, dire tante cose su questo Cagliari finora  deludente e sull’orlo della crisi di nervi generale, soprattutto all’interno dello spogliatoio dove è stata segnalata maretta e gruppo non particolarmente unito. Allora, la risposta è che la squadra rossoblù è malata, molto malata.

Sarebbe servita una flebo da cavallo e fino al 92esimo sembrava che  la medicina dei tre punti fosse lì lì per essere presa, poi la difesa cagliaritana si è ricordata di essere più banda del buco che fortino inespugnabile e si è fatta uccellare in pieno recupero. Niente flebo e neanche un semolino ristoratore perché un punto contro il modesto ma vivace  Venezia, pari punti in classifica nei bassifondi, è nei fatti un peggioramento delle condizioni di salute dei Mazzarri boys. 

Ci si aspettava una squadra con la bava alla bocca dopo le recenti brutte figure e le  contestazioni dei tifosi che già montano palesemente contro squadra, allenatore e presidente. Invece non si è visto alcun furore agonistico, caso mai un attendismo compassato  rivelatosi infine deleterio. Una giustificazione può essere letta nella consapevolezza che le condizioni fisiche sono davvero deficitarie. Sempre ultimi sui palloni contesi a centrocampo, piantati in terra al momento dello scatto. Se a questo si aggiungono le note lacune tecniche dell’organico, c’è davvero da rabbrividire.  La squadra  che i tifosi vedono dall’inizio del campionato, esclusa la parentesi romana con la Lazio, non ha anima, non ha un gioco, non ha leader in campo.

Sembra assurdo che con tutti i nazionali di cui dispone ed giocatori scaffati da lunghe esperienze internazionali, manchi di personalità. Forse età e acciacchi pesano più di quanto ipotizzato al momento delle scelte fatte nell’allestimento della squadra. Adesso è dura, veramente dura. Il mercato di gennaio è lontano, ma non c’è da sperarci più di tanto. Quello che non è stato fatto negli ultimi tre anni, non potrà avvenire in un mese. Tanto più che le casse societarie non permettono rivoluzioni. Il cambio di rotta che si sperava con il cambio della guida tecnica e l’arrivo di un allenatore sanguigno ed esperto come Mazzarri, non c’è stato e chissà se potrà esserci.

Adesso c’è una sosta per le partite delel nazionali e occorrerà cercare di ricomporre i cocci di una squadra a pezzi. Sarà un banco di prova anche per il tecnico fiorentino, la cui posizione comincia a vacillare. Non è piaciuta la sua tattica attendista contro il Venezia, ma forse lui sapeva benissimo quali erano le condizioni  fisiche dei suoi ragazzi e ha cercato di gestire la partita senza prestare il fianco agli avversari.      

Nel primo tempo, i rossoblu hanno tenuto prevalentemente il possesso palla e il controllo della partita, ma non ci sono stati  acuti verso la porta di Maenpaa, a parte il gol di Keita al 19 e due acuti di Marin e Caceres che hanno però spedito il pallone fuori.  In verità ci si aspettava a quel punto un Cagliari con un furore agonistico più accentuato data l’importanza della partita e la necessità di fare i tre punti, ma è sembrato che gli ordini dalla panchina (e  prima negli spogliatoi) fossero quelli di non lasciarsi prendere dall’orgasmo del gol.

Calma e gesso, è sembrato fossero le direttive di Mazzarri, aspettare e controllare.  E così è stato fino alla fine, zero occasioni per il cagliari, qualche tentativo in più per gli uomini di Zanetti, apparsi brillanti e agili fino alla  fine con pericolosi rovesciamenti di fronte. E al 92esimo hanno colto il pareggio, forse anche meritato. Per Mazzarri e i giocatori un ritorno negli spogliatoi fra fischi e pochi applausi. Pochi i rossoblu da salvare in campo, forse il solo Marin merita la sufficienza piena.

Gli altri rimandati ancora, compreso l’allenatore. Le ombre sono tante e del doman non c’è certezza. Si salvi chi può.  Mazzarri, nel dopo partita, ha chiesto ancora tempo per plasmare la “sua” squadra. Tempo che il presidente Giulini concederà di certo, ma non all’infinito.

CAGLIARI – VENEZIA 1-1

CAGLIARI (5-3-2): Cragno; Caceres, Godin, Carboni (87 Altare); Nandez, Deiola (72 Zappa), Strootman (87Grassi), Marin, Lykogiannis; Joao Pedro, Keita. (All: Mazzarri).

VENEZIA (4-3-3): Maenpaa; Ebuehi, Ceccaroni, Svoboda, Mazzocchi; Aramu (Heymans) 78 , Ampadu (55 Vacca), Busio; Kiyine (46 Krnigoj); Okereke (46 Henry), Johnsen (80 Forte). (All: Zanetti)

Arbitro: Volpi di Arezzo

Reti: 19 Keita Balde (CA); 92 Busio.

L.O.

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