Il Cagliari pareggia col Verona e tiene accesa la speranza

Un punto di speranza per non sprofondare. Il Cagliari operaio la fà franca al Bentegodi quando sembrava dover essere la vittima sacrificale della banda Tudor in cerca di riscatto dopo le ultime tre prestazioni non propriamente esaltanti come lo erano state le precedenti. Un punto che Nandez (ancora una volta il migliore dei rossoblu) e compagni hanno voluto e strappato col cuore più che col gioco.

Ma è già tanto, vuol dire che il Cagliari c’è e non intende gettare la spugna. Un segnale per tutto l’ambiente e per gli stessi protagonisti in campo che devono crederci e dare tutto per uscire dalle sabbie mobili del fondo classifica. Loro ci sono finiti e loro devono venirne fuori. Il Cagliari di Verona esce a testa alta da una partita da game over per i colori rossoblu. Stando in vita, sta in piedi la speranza che “ha da passà a nuttata”.

E che ha da passare anche dicembre e che con gennaio arrivino rinforzi per risalire la classifica. Contro il Verona merita un elogio la difesa che ha tenuto botta con determinazione (seppur non siano mancate le solite sbavature sulla fascia sinistra ellenica) e un elogio particolare lo merita Radunovic, determinante in almeno tre circostanze. Si è fatto trovare pronto e non ha certamente fatto rimpiangere l’uomo Cragno. Tutt’altro. Comunque bravi tutti per aver gettato il cuore oltre l’ostacolo, per primi il solito Nandez e il sempre più sicuro Bellanova. Stavolta Caceres, Ceppitelli e Carboni hanno eretto una barriera difficile superare e meritano gli elogi di rito, come precedentemente si sono presi critiche e censure.

Mazzarri lascia negli spogliatoi il 3-5-2 che tanti danni ha creato finora nel rendimento della squadra e ripropone il 4-4-2 che finora è apparso il modulo più adeguato alle caratteristiche degli uomini a disposizione del mister. Non c’è Marin, uno degli intoccabili assieme a Nandez e Joao Pedro, e qualche perplessità sorge inevitabilmente sulla scelta di Mazzarri. Per tutto il primo tempo il risultato del campo dà ragione al tecnico. Il Cagliari si difende bene, è compatto in fase di contenimento e la difesa regge bene l’urto del motivatissimo ex di turno Simeone e soci. Peccato che i rossoblu sbaglino tanto nelle ripartenze e non approfittino della difesa veronese non schierata e proiettata a supporto dei compagni di centrocampo e attacco. I lanci lunghi che partono da Ceppitelli e Carboni non agevolano Joao Pedro e Keita, costretti a giocare spalle alla porta avversaria e facile preda degli arcigni difensori gialloblu. Molto meglio quando Nandez e Grassi riescono a incunearsi e Joao Pedro si ricorda di avere nei piedi l’interruttore della luce. luce con tocchi deliziosi.

Il secondo tempo si accende subito fisicamente per un fallaccio dell’astioso Simeone su Nandez che avrebbe meritato il rosso. Il Cholito ha anche un’occasione d’oro per una ingenuità di Carboni che non chiude su di lui, ma Radunovic compie una dei suoi tre o quattro interventi miracolosi e salva la baracca. Finisce 0 a 0 e il Cagliari si prende un punticino che se non altro gli permette di non essere più ultimo in classifica. Sarà l’alba di un nuovo giorno, meno nero e più rossoblu?

VERONA (3-4-2-1): Montipò; Casale, Dawidowicz, Ceccherini; Faraoni, Ilic (79 Tameze), Veloso (Bessa), Lazovic; Barak, Caprari, Simeone (79 Lasagna) (All:Tudor)

CAGLIARI (4-4-2): Radunovic; Caceres, Ceppitelli, Carboni, Lykogiannis (86 Zappa); Bellanova, Grassi (83 Strootman), Nandez, Dalbert ( 75 Marin); Joao Pedro, Keità Baldé (74 Pavoletti). (All: Mazzarri)

Arbitro: Mercenaro

L.On

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