I tifosi viola dopo la tragedia in curva: “Mortificati, ma no a falsi moralismi”

A due giorni dalla morte di Daniele Atzori, il tifoso 44enne che si è sentito male venerdì sera in curva Sud nei minuti finali di Cagliari-Fiorentina, arriva un comunicato ufficiale dei tifosi viola. La Curva Fiesole si dice mortificata e assicura che se avessero capitò la gravità della situazione sarebbero stati zitti. Mentre i soccorritori erano impegnati nel disperato tentativo di salvare la vita al tifoso rossoblù, dal settore ospiti è partito il coro “Devi morire” che ha generato rabbia e indignazione in tutta Italia, facendo scattare anche le indagini della Digos di Cagliari. Dopo le polemiche arriva il chiarimento degli ultrà, un comunicato degli ‘Unonoveduesei Firenze – Curva Fiesole‘ che, nel mostrare la vicinanza dei tifosi viole ai parenti di Daniele Atzori, non si sbilancia in scuse pubbliche.

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“Ci troviamo a scrivere queste righe, dopo il tragico fatto della scomparsa del tifoso sardo durante Cagliari-Fiorentina, assumendoci le nostre responsabilità come sempre – scrivono gli ultrà gigliati -. Nessuno di noi poteva lontanamente immaginare la tragedia che si stava consumando in quei momenti, chiunque abbia messo piede in uno stadio capirà perfettamente il contesto e la dinamica dei fatti”.

Col comunicato, pubblicato su ‘Fuori dal coro‘, la pagina Facebook ufficiale del gruppo, i viola spiegano la loro versione dei fatti. “Sul coro che è stato cantato dal settore ospiti: da quando sono nate le tifoserie, i cori offensivi, anche pesanti, sono stati e sono tutt’ora all’ordine del giorno, il falso moralismo di chi oggi si scopre ‘buon samaritano’ è inaccettabile – attaccano -. Quello che fa la differenza, nel contesto di venerdì sera, rispetto a centinaia di altre situazioni simili, è che un tifoso ha perso tragicamente la vita”.

Dalla curva di Firenze ammettono che il comportamento sia stato sbagliato. “Se solo ci fosse stato il minimo sentore di un epilogo drammatico del genere, i tifosi viola presenti avrebbero fatto silenzio. A chi dice che il settore ospiti ha consapevolmente offeso un uomo che stava perdendo la vita, francamente non sentiamo la necessità di rispondere – conclude la Curva Fiesole -. La mortificazione che proviamo per il malinteso creatosi è enorme, ma comunque non paragonabile a ciò che in questo momento stanno passando le persone vicine a Daniele”.

Marcello Zasso

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