Nel day after del successo a Plan di Montecampione – con le prime pagine dei giornali e i tanti messaggi di sostegno e affetto ricevuti – il ciclista di Villacidro Fabio Aru tiene i piedi per terra esattamente come subito dopo la bella vittoria di ieri. “Ho già rimosso – dice – è un capitolo chiuso. Domani è un altro giorno. Sono concentrato sulla tappa, ci sono il Gavia, lo Stelvio e l’arrivo di Val Martello da affrontare, cime che conosco benissimo e mi piacciono. Una tappa dura che il maltempo renderà ancora più dura“.
“Sono andato a letto tardi – dice – ma ho riposato bene, mi sono svegliato dopo le 8. Oggi mi sono allenato due ore in bici sul Tonale. Mi hanno chiamato in tanti, mia madre e la mia ragazza si sono messe a piangere al telefono”. E ora che tutti vedono in lui un candidato in lizza per il successo finale del Giro, il giovane sardo ripete il mantra già ascoltato ieri: “Vivo alla giornata, ho tanto da imparare. Per me è già una cosa nuova trovarmi tra Quintana e Uran. Tireremo le somme il 2 giugno, anche perché ricordo sempre che da dilettante persi una corsa cadendo a 200 metri dall’arrivo”.