Dalla zona Champions e dalla festosa invasione dell’aeroporto di Elmas dopo la vittoria di Bergamo, all’undicesimo posto e alla contestazione durante e dopo Cagliari-Napoli. Sono passati due mesi e mezzo dall’ultima vittoria con la grande rimonta contro Samp. Nel frattempo sono cambiate tante cose. La prima è che la squadra di Maran non riesce più a vincere. La seconda è che lo spirito giusto sembra evaporato. Delle ultime nove partite il Cagliari ne può salvare quattro: la quasi vittoria (poi diventata sconfitta nel recupero) con la Lazio e i tre pareggi con Brescia, Inter e Parma. Il resto? Un altro pari non convincente (Sassuolo) e sconfitte meritate (Udinese, Juventus, Milan e Napoli). Totale: quattro piccoli passi in nove gare con una media retrocessione da meno di mezzo punto a partita. Vero, l’Europa non è lontanissima: basterebbero due vittorie di fila e più o meno il Cagliari sarebbe di nuovo in gioco. Ma è altrettanto vero che bisogna anche dare un’occhiata dietro: dieci punti dalla terzultima sono molti, ma l’esperienza del Parma e della Fiorentina dello scorso anno (salve dopo una buona partenza, ma con qualche affanno) deve fare riflettere.
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Ieri la solita partita che racconta molti problemi. A partire dalla porta avversaria che ormai sembra sempre più lontana: i tiri nello specchio della porta sono stati di due difensori, Pellegrini e Klavan. Non hanno mai trovato la conclusione Joao Pedro e Paloschi, una sola volta Simeone una volta. Pereiro mostra buona propensione al tiro, ma sempre dalla distanza. In area il Cagliari non ha mai spaventato nessuno. Un problema anche mentale. La caotica settimana di voci e polemiche non ha aiutato. E al primo tocco sbagliato, dopo pochi secondi, è scattato subito l’invito (ma i termini usati sono stati altri ed espliciti) della curva a dare di più. L’allenatore non sembra in discussione. Con il Verona in trasferta Maran perde Nandez, squalificato, ma ritrova Nainggolan e forse anche Ceppitelli e Rog. Tre innesti di peso per tentare la svolta. E tornare quelli di una volta, capaci si spaventare tutti gli avversari.