Cori razzisti in curva, interviene Giulini: “Buttiamo fuori dallo stadio i deficienti”

“La soluzione per far sì che certi episodi non si ripetano non è quella di chiudere le curve e punire la stragrande maggioranza di persone che amano il nostro sport. Solo individuando chi ha ululato, e impedendo che possa entrare allo stadio, si può agire concretamente”. Lo ha detto il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini, intervenendo ai microfoni di Radio Popolare riguardo i presunti ululati razzisti all’indirizzo di Lukaku in occasione della sfida casalinga con l’Inter. “Le immagini sono a disposizione delle forze dell’ordine. Da parte nostra – ha aggiunto il numero uno del club sardo – possiamo chiedere sempre più supporto agli steward affinché siano attenti nell’individuare chi compie determinati gesti, così da permettere alle autorità competenti di intervenire. La tecnologia utilizzabile negli stadi non consente di leggere con precisione i labiali, serve dunque il supporto di tutti i nostri tifosi e degli steward per segnalare e debellare davvero il problema. Altrimenti non riusciremo mai a buttare fuori questi deficienti. Combattere l’ignoranza è difficile, Cagliari non è affatto una città razzista, la Sardegna è una terra di grandi valori, cultura e tradizioni”.

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“C’è molta amarezza e frustrazione perché quotidianamente lavoriamo nelle scuole per portare nel nostro stadio il tifo positivo – ha aggiunto Giulini -. Domenica contro l’Inter nella Curva Futura abbiamo affiancato bambini rossoblù e nerazzurri. Parliamo di un progetto unico in Italia”. Il presidente del Cagliari ha poi fatto cenno a quanto accaduto di recente nel campionato inglese. “Il Chelsea, dopo gli episodi di razzismo di dicembre in Chelsea-Manchester City, si è adoperato per trovare i colpevoli e dopo mesi è riuscito a punirli grazie a un lavoro articolato, costruito attraverso un forte connubio tra tecnologia e tifosi testimoni. Questo tipo di impegno è l’unica nostra arma, oggi”.

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