“La speranza era quella di arrivare a questo punto a quota 40 e ci siamo arrivati: bravo Maran e bravi i giocatori. Nelle prossime partite dobbiamo fare il maggior numero possibile di punti: qui si costruisce il futuro campionato. Ora cerchiamo di avvicinarci a quota 50. Il decimo posto? Significa maggiori ricavi per la società ma la Fiorentina ha un calendario meno complicato del nostro”. Così il presidente del Cagliari, Tommaso Giulini, a fine gara dopo la vittoria sul Frosinone.
“È un orgoglio per noi avere tre giocatori in Nazionale – ha continuato -. Il rammarico? Con questa rosa al completo forse non avremmo perso punti in certi periodi dell’anno. Ma penso che alla fine la classifica racconti quello che è successo”. E ora Barella: sarà il tormentone del mercato: “Ha avuto un’offerta dall’estero in estate. E ne ha avuta un’altro a gennaio da una squadra italiana: nell’anno del centenario sarebbe bello averlo. Per la prima volta chiuderemo con un bilancio economicamente negativo. Ma il sacrifico non sarà necessariamente quello di Barella”.
Lo stadio? “In settimana abbiamo fatto un bando per gli advisor per la pianificazione. Una società-veicolo avrà la concessione dello stadio, non il Cagliari: lì entreranno gli investitori. Sarà un 2020 di burocrazia ma entro la fine di quell’anno speriamo di abbattere il vecchio Sant’Elia”, ha concluso Giulini.