Cagliari-Inter, la sicurezza dei rossoblù passa dalle parate di Agazzi

Il Cagliari gioca bene. Può contare su belle individualità che fanno delle azioni degne di essere chiamate calcio. Magari si perde in minimi errori, o nelle difficoltà di un singolo.

Il punto raggiunto oggi è preziosissimo, e apre ad una lunga sequenza di gare assieme a squadre decisamente più abbordabili. Hanno ragione però i tifosi quando parlano di quattro punti persi nell’ultima settimana: con la Sampdoria il pareggio è arrivato al termine di una partita dominata e che poteva essere chiusa facilmente; con il Livorno la partita è stata pressapoco simile, con i rossoblù a imporre azioni e occasioni senza essere cinica abbastanza. È questa una tecnica che dovrà affinare col passare delle giornate affinché dalle gare con le dirette avversarie per la salvezza come questi non arrivino solo pareggi.

Quel che c’è di sicuro è che per qualità di gioco i tifosi del Cagliari si divertiranno molto. Molto di più rispetto a quelli della Samp o del Livorno: quest’ultima pur avendo fatto molti punti in queste sei giornate, presto si sgonfierà nella sua sufficienza calcistica. Ha però un pregio non da poco, che proviene dall’Inter e che in questi mesi sarebbe potuto essere di fronte ai pali rossoblù: Francesco Bardi.

Classe ’92, Bardi è salito alla cronaca calcistica nazionale grazie ad un eccellente campionato europeo disputato con la nazionale under 21. Il Cagliari aveva subito puntato dritto su questo giovane portiere vista l’imminente partenza di Michael Agazzi. Inserito in diverse trattative, Cellino e Salerno non sono riusciti a strapparlo alla società nerazzurra anche a causa del mancato accordo tra Fiorentina e Cagliari per Agazzi.

Fino a qualche giorno fa la maggior parte dei tifosi rimpiangeva quel mancato arrivo. Anche perché Bardi si sta dimostrando un portiere sicuro, affidabile, e mercoledì ha protetto bene la sua porta dalle incursioni degli attaccanti e dei centrocampisti rossoblù. Dall’altra parte invece, Agazzi proviene dalle due papere contro la Sampdoria. Ancora impacciato a Livorno, questo pomeriggio è stato decisivo come non mai riuscendo a deviare numerose occasioni interiste.

Michael Agazzi poteva essere un grande portiere ma non lo è ancora. Non è ancora riuscito ad arrivare a quello status di “intoccabile” che un ex rossoblù, Federico Marchetti, è riuscito a conquistare a Roma con la Lazio. Quando arrivò al Cagliari, nel 2010, Michael era una piccola promessa calcistica. Sicuro nelle uscite, un po’ spericolato, molto bravo ad issarsi nei tiri da fuori. La società lo richiamò dal prestito alla Triestina a causa degli infortuni di Marchetti prima e di Lupatelli poi, secondo portiere della squadra. Esordì con una sconfitta per 3-0 contro l’Inter, in una partita in cui il Cagliari venne bersagliato di azioni e solo la bravura del portiere riuscì a evitare una batosta tennistica.

Giocò tre partite in modo autorevole. Poi si fece male. In quel momento perse buona parte della sua esplosività e diede spazio ad un altro portiere: più timido, talvolta insicuro, spesso trafitto da un unico tiro. Ha avuto dalla sua però una difesa coriacea, capace di evitargli pericoli e di metterlo nelle condizioni migliori per amministrare la propria area. Ha inoltre avuto dalla sua parate importanti che nella stagione 2011/2012 gli sono valse l’inviolabilità per ben 471 minuti consecutivi. Tra alti e bassi, ha saputo emergere in un momento di disastro generale tra i portieri italiani fino ad essere convocato per il ritiro pre-Confederations Cup della nazionale italiana.

Ma quello che pesa di più nelle sue prestazioni sono la superficialità con cui gestisce le situazioni di gioco e lo shock post-errore che talvolta lo assalgono. Il caso di sabato scorso è stato emblematico: compiuto un primo infortunio grave per superficialità – o troppa sicurezza –, nell’azione finale della Samp commette altri due errori, trovandosi prima in posizione errata vista la mischia in mezzo all’area, e quindi subendo il gol del pareggio a causa di una sua respinta debole ad un tiro né molto difficile né angolato di De Silvestri, regalando così un pareggio insperato agli avversari. Il suo viso, amareggiato e sconvolto, la dicono lunga sui sentimenti provati in quei momenti.

Eppure, seppur portiere instabile, il Cagliari continua a far affidamento su di lui. Lo fa anche la Fiorentina che al primo errore del suo portiere Neto ha pensato bene che a gennaio occorrerà alzare la posta per metterlo sotto contratto. Sicuramente il Cagliari non se ne priverà, non ci sono altri portieri altrettanto validi in giro. E non ci sono portieri che quando sono in giornata riescono a risolvere una partita. Come successo oggi con l’Inter. Perché Agazzi è anche questo: un ragazzo che quando vuole sa essere un portiere affidabile e sicuro.

Simone Spada

(immagine da milanlive.it)

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