Cagliari, col Parma vittoria sofferta. Infermeria piena, incognita attaccanti

Fuori dal tunnel, ma con poco divertimento. E molta sofferenza: aspettando gioco e tempi migliori, l’importante era vincere. E il Cagliari ha vinto. Il tabellino dei marcatori e degli assist racconta i nomi dei protagonisti: il solito Pavoletti, con i due gol decisivi. Più Ceppitelli e Barella: un uomo per reparto per trascinare la squadra sino alla rimonta finale.

Gli altri si sono fatti trainare volentieri. Ed è stato un successo di gruppo. Fermo restando che, senza Pavoletti, chissà come sarebbe andata a finire. Perché a metà gara, sotto di una rete, la situazione era da perfetto disastro con ipotetico aggancio delle terzultime e Maran più di là che di qua. E invece il secondo tempo ha detto che questo Cagliari ha energie nervose per tenere duro e aspettare anche la mezza squadra di infortunati per un finale di campionato più in discesa.

Rossoblù che hanno vinto col carattere e finalmente con la voglia di non sprofondare. Perché, quella di gennaio e febbraio, è sembrata più una crisi psicologica che di valori in campo. In altre occasioni il gol subito aveva fatto scattare subito la resa. Ieri invece è stata tutta un’altra storia. Rimane il punto interrogativo del gioco. Il Cagliari ha vinto ancora con i palloni alti per le deviazioni in area di Pavoletti (il primo gol è arrivato in scivolata ma con assist di testa di Ceppitelli) e manca magari uno sviluppo alternativo alla manovra. Ma a centrocampo l’unico vero palleggiatore è Cigarini e le sponde ideali (a parte Barella che è dappertutto) per il dialogo in mediana (Castro e Birsa) sono tutte in infermeria. E domenica con la Sampdoria non ci sarà nemmeno Joao Pedro, espulso al novantesimo. Giocatori contati. E Maran sta iniziando a pensarci: a Genova davanti chi gioca?

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